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16 Ottobre 2018 - 16:27
Giorgio Bertola, 48 anni, consigliere regionale uscente, è il candidato presidente del Movimento 5 Stelle in Piemonte. Alle regionarie sulla piattaforma Rousseau ha ottenuto 1.540 preferenze battendo il competitore Luca Zacchero, che era risultato il più votato in provincia di Novara ma al secondo turno si è fermato a 596 voti.
Si sono ritirati invece gli altri candidati che in base al regolamento pentastellato avrebbero potuto contendergli il ruolo di sfidante del governatore Sergio Chiamparino, in corsa per il secondo mandato con il centrosinistra, e dell’esponente che sarà scelto dal centrodestra. In pole position è al momento l’eurodeputato azzurro Alberto Cirio, con Lega e Forza Italia che hanno annunciato l’intenzione di correre insieme.
L’investitura di Bertola è avvenuta sabato pomeriggio a Torino, in un incontro alla presenza di Davide Casaleggio tenuto nel piccolo Teatro Alfa, per l’occasione illuminato con faretti colorati lampeggianti in stile discoteca.
Sul palco il capogruppo in Regione e referente del Movimento in Piemonte Davide Bono ha fatto gli onori di casa, invitando i militanti a stare in piedi, davanti alle poltrone, come a un concerto. Oltre al figlio dell’ideologo del Movimento, sono sfilati la parlamentare europea Tiziana Beghin, il sottosegretario allo Sviluppo Economico Davide Crippa, i sindaci pentastellati di alcuni Comuni del torinese. Non si è fatta vedere invece la sindaca di Torino Chiara Appendino, che Bono ha scusato dicendola “impegnata a Pavia per un corso universitario”.
Bertola, interpellato dai giornalisti, ha sostenuto di avere con Appendino “un rapporto ottimo, di collaborazione politica e anche personale”.
Ma se la sindaca non ha forse interesse a esporsi con un sostegno diretto al candidato del Movimento in una Regione nella quale i sondaggi attualmente vedono prevalere il centrodestra, il candidato governatore ricaverebbe probabilmente a sua volta una scarsa utilità dal vedere il suo nome affiancato all’esponente di una amministrazione che agli occhi dei torinesi ha avuto molti scivoloni, ultimo e più sofferto l’esclusione di Torino dalla candidatura olimpica italiana 2026.
“Nove anni fa - ha detto Bertola subito dopo la proclamazione - nessuno credeva in noi e l’obiettivo era esserci. Oggi l’obiettivo è vincere. Diamo una possibilità al Piemonte”. Una Regione “a cui tengo particolarmente, perché qui sono cresciuto con mio padre”, ha detto Casaleggio.
Bono lascia ora il testimone a uno dei suoi primi supporter, oggi esponente dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale. Tornerà a fare il medico, ha annunciato fra gli applausi, lasciando spazio a Bertola per quella che Crippa ha definito come “un’occasione pazzesca: chiudere il cerchio e arrivare ad avere una sola visione al governo nazionale, regionale, e anche europeo”.
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