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TORINO. Sanità: Piano salute mentale, convegno in Aula sul progetto

TORINO. Sanità: Piano salute mentale, convegno in Aula sul progetto

Nino Boeti

Le malattie mentali sono in aumento in Piemonte, in Italia e in tutto l'Occidente, soprattutto quelle cosiddette lievi legate a depressione, ansia e disturbi della personalità. I servizi sanitari, pensati per i disturbi psichiatrici più gravi come le psicosi, oggi si trovano ad affrontare problemi nuovi. Per aggiustare il tiro e cercare di migliorare il sistema, la Giunta regionale ha formulato una proposta di Piano d'azione per la salute mentale, al centro oggi di un convegno a Palazzo Lascaris. In concomitanza, il via alle consultazioni online che si chiuderanno il 16 luglio, prima di avviare la discussione del Piano in Commissione Sanità. Presenti all'incontro, oltre al presidente del Consiglio regionale Nino Boeti e agli assessori Augusto Ferrari (Politiche Sociali) e Antonio Saitta (Sanità), anche molti consiglieri regionali, medici, esperti, operatori e associazioni. "Il tema della sanità mentale, in ottica sociale - ha detto Saitta - deve tornare al centro dell'agenda politica nazionale. Questo piano punta a migliorare la governance del sistema con l'istituzione di organi di partecipazione e controllo, e a diffondere maggiormente le informazioni su ciò che il pubblico offre. Ci saranno azioni mirate a superare lo stigma affinché le persone non abbiano remore a cercare aiuto e cure, ed è prevista più formazione, non solo per gli operatori ma anche per i familiari e la comunità. Punteremo su prevenzione e presa in carico precoce, non solo in senso sanitario, rafforzando gli interventi verso l'autonomia dei pazienti, ovvero a sostegno dell'abitare, del lavoro, della socializzazione". Nel concreto, ha aggiunto Ferrari, "occorre trasferire questa visione complessiva e mirata alla prevenzione in azioni come il sostegno alla genitorialità, con una attenzione particolare sulla fase dell'adolescenza, sulle famiglie migranti, sul fenomeno dei minori stranieri non accompagnati". Perché "in ognuno di questi campi - ha detto - possono crescere faglie di solitudine che costituiscono l'humus per l'esordio del disagio psichico". "Il Piemonte - ha spiegato il presidente della Commissione Sanità della Regione, Domenico Rossi - riporta al centro il tema della salute mentale in rapporto con la società, e non solo come rapporto privato fra medico e paziente. Per questo il Piano regionale non è solo di natura medica, ma contiene le linee guida che dovranno indirizzare tutte le politiche regionali, a partire da quelle nel campo del sociale". La messa a punto del Piano è stata preceduta da un lavoro di mesi da parte dell'Ires, che ha raccolto ed elaborato molti dati fornendo un quadro dettagliato dell'attuale situazione in Piemonte.
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