Il 35% del budget di spesa per le vacanze estive in Italia sarà destinato a pranzi e cene fuori casa, al consumo di cibi di strada e all'acquisto di specialità gastronomiche. Lo rivela il rapporto della Coldiretti 'Le vacanze italiane nel piatto' presentato al Villaggio allestito ai Giardini Reali di Torino. Indipendentemente dalla destinazione, è diventato un must il souvenir alimentare che si porta a casa il 71% dei turisti che nel 2018 hanno deciso di visitare frantoi, malghe, cantine, aziende, agriturismi o mercati degli agricoltori La spesa alimentare vale 30 miliardi di euro, ben più delle spese per l'alloggio (24 miliardi), acquisto di souvenir di abbigliamento e artigianato (19 mld), trasporti e attività culturali e di intrattenimenti (9 mld). Il 60% lo spenderanno i turisti italiani, il 40% gli stranieri. "Il cibo - spiega la Coldiretti - è, insieme alla cultura, il vero valore aggiunto della vacanza made in Italy: per 110 milioni di turisti si muovono attirati da motivi enogastronomici, il 57% sono stranieri. Tramite le degustazioni dei prodotti locali viene scoperto il territorio, le sue eccellenze e tipicità che le rendono unico e inimitabile". La Coldiretti fa notare che le "richieste di itinerari enogastronomici, anche di breve soggiorno, per visite a cantine o aziende di produzione agricola, ma anche a laboratori di trasformazione che mantengono le tecniche tradizionali del luogo". L'Italia si fa forte di 2993 specialità dop o igp riconosciute a livello comunitario, 415 vini doc o docg, 40 mila aziende agricole biologiche, 23 mila aziende agrituristiche, "il primato della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,6%). Giugno è mese di vacanze per 7,4 milioni di italiani che risparmiano il 25% rispetto all'alta stagione - rivela un'indagine Coldiretti/Ixe contenuta nel rapporto 'Le vacanze italiane nel piatto' - l'impennata dei prezzi comincia a luglio e tocca i valori massimi nella prima metà di agosto".
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