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TORINO. Un "corvo" accusa Bersaglio per gli eventi di piazza San Carlo

TORINO. Un "corvo" accusa Bersaglio per gli eventi di piazza San Carlo

Piazza San Carlo nella serata della finale di Champions League

Un misterioso accusatore ha cercato di chiamare in causa un torinese di 45 anni, attraverso delle lettere anonime, in due delle inchieste giudiziarie più importanti svolte negli ultimi mesi dalla procura di Torino. Prima lo ha denunciato come l'uomo che fece scatenare il panico in piazza San Carlo la sera del 3 giugno 2017; poi lo ha coinvolto nel caso della discoteca Cacao, un procedimento che vede tra gli indagati principali il notaio Alberto Morano, consigliere comunale di opposizione. Il bersaglio del' corvo' è un personaggio realmente esistente (con tanto di precedenti di polizia e forti interessi nel mondo dei locali notturni) ma che secondo gli investigatori non ha avuto nessun ruolo nelle due vicende. La circostanza emerge dalle carte depositate dopo la chiusura delle due indagini. La prima lettera è arrivata in questura il 3 agosto 2017. L'uomo era indicato, con nome e cognome, come "mandante del caos". Il movente era la vendetta: dei malavitosi calabresi gli avevano impedito di vendere in piazza della droga. Il 21 novembre 2017 il 'corvo' poi ha inviato una lettera anonima al notaio Morano sostenendo che l'uomo, oltre a commettere reati di varia natura, si definiva "il padrone di Torino che piscia in testa alle istituzioni".
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