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TORINO. Caso Ream: "Appendino non tutelò l' interesse pubblico"

Violando delle norme hanno procurato "un  ingiusto vantaggio patrimoniale al Comune di Torino" senza perseguire  un "pubblico interesse". Questa è l'accusa mossa dalla procura  subalpina alla sindaca Chiara Appendino, all'assessore al bilancio  Sergio Rolando e al dirigente Paolo Lubbia nell'ambito dell'indagine  sul caso Ream. Ieri i pubblici ministeri Enrica Gabetta e Marco  Gianoglio hanno notificato agli indagati l'avviso di conclusione  delle indagini preliminari.L'accusa è di avere differito dal 2017 al 2018 il pagamento a Ream di  un debito di cinque milioni che, secondo i pm, erano dovuti sin dal  29 dicembre 2016 e quindi erano relativi all'esercizio di quell'anno.  Il "vantaggio ingiusto" è "la disponibilità della somma". Per questa  parte dell'imputazione, che non riguarda il quarto indagato, Paolo  Giordana, si procede per abuso in atti di ufficio.
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