Laura Milani lascia il Museo Nazionale del Cinema di Torino. Ad un anno dalla nomina, la presidente ha annunciato di voler tornare ad occuparsi a tempo pieno dello Iaad, l'Istituto di Arte Applicata di Torino dove si è specializzata dopo la laurea in Architettura, che quest'anno compie 40 anni. "Voglio tornare a dedicarmi ai miei sogni", dice la manager torinese, 46 anni, che lascia "con i conti in ordine" e "il piano strategico presentato a fine ottobre ai soci fondatori". Il Museo, oltre 720 mila visitatori lo scorso anno, resta per il momento senza guida, dato che non è ancora stato deciso anche il nuovo direttore. "E' stata una esperienza significativa, da cui ho avuto modo di imparare molto. E a cui ho dato molto", spiega la Milani, master all'Istituto Superiore di Comunicazione di Milano e al Centro Estero della Camera di Commercio di Torino. "Ho accettato questo incarico, pro bono, mettendomi a servizio del nostro territorio, rispondendo a una richiesta urgente e precisa - spiega -: mettere in sicurezza il Museo in termini economici e contribuire a tracciare le linee guida per il prossimo futuro". Oggi i conti sono ufficialmente a posto: erano in rosso di 181mila euro lo scorso anno, ora sono in attivo di 545mila euro. Sul tavolo dei Soci Fondatori, inoltre, c'è un piano strategico sino al 2020 che - spiega la presidente dimissionaria "il nuovo Direttore potrà proseguire, approfondire e realizzare". Il bando varato lo scorso gennaio per trovare il sostituto di Alberto Barbera è stato chiuso formalmente lo scorso marzo e il vincitore dovrebbe essere annunciato entro l'estate. La Regione Piemonte, che ringrazia la Milani "per il lavoro attento e scrupoloso di questi mesi", si affretterà a nominare il suo nuovo rappresentante nel Comitato di Gestione del Museo che, come vuole la prassi, diventerà presidente. La Milani esclude che sulla decisione di lasciare l'incarico, con due anni di anticipo rispetto alla scadenza del mandato, abbiano pesato eventuali contrasti interni. "Nessuno scontro", è la tesi, condita da parole d'amore eterno per il Museo e per Torino. "Confermo al territorio e ai suoi principali attori e rappresentanti la disponibilità di sempre a collaborare attivamente. L'amore per la mia città non è in discussione. Sarò sempre a disposizione per farla crescere - conclude Milani -. Al Museo tutto e ai Soci Fondatori un buon lavoro, di cuore".
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