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TORINO. Caccia: licenziato ddl Ferrero, respinte proposte M5s e Mns

TORINO. Caccia: licenziato ddl Ferrero, respinte proposte M5s e Mns

cacciatore

La III Commissione del Consiglio regionale del Piemonte ha licenziato il disegno di legge sulla caccia presentato dall'assessore Giorgio Ferrero. Respinte invece le proposte di Giorgio Bertola (M5s) e Gian Luca Vignale (Mns). Il documento della Giunta Chiamparino ha l'obiettivo di colmare il vuoto che si era creato con l'abrogazione della legge precedente, scelta a suo tempo fatta per evitare il referendum. Le principali novità riguardano la tutela per le specie della tipica fauna alpina e gli uccelli tutelati dalla Ue, l'aumento della superficie venatoria minima degli ambiti territoriali di caccia e dei comprensori alpini, e l'obbligo di una prova di tiro per la caccia di selezione, con il rilascio di un attestato di validità semestrale. E ancora, la possibilità di addestrare rapaci da caccia e di commercializzare gli animali abbattuti. "Sono soddisfatto - ha commentato il presidente della Commissione, Raffaele Gallo - e ritengo che il testo licenziato sia equilibrato. Spero che il Consiglio lo approvi in tempi rapidi, colmando un vuoto in una materia così importante". La proposta pentastellata invece puntava a ridurre il più possibile l'attività venatoria, limitandola al cinghiale con 5 capi annui, alla lepre comune con 2 e al fagiano con 3. Vietava inoltre la caccia tutti i giorni tranne mercoledì e sabato. Per Mns, sarebbe al contrario "forse meglio tenersi la norma oggi esistente, che comunque consentirebbe al Piemonte diritti venatori paragonabili a quelli di altre Regioni italiane".
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