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08 Novembre 2017 - 10:10
“Noi non ce ne andiamo. Non abbiamo nessuna intenzione di lasciare questi locali se non ci danno una soluzione alternativa. Piuttosto sospendiamo tutte le attività”.
Non solo sono agguerriti, ma sono pronti davvero a tutto Flavio Bruzzesi, Tonino Bertone e Armando Bosio Brentan, soci fondatori della Pro loco.
Quarantun’anni dopo la loro nascita, si trovano a discutere sul futuro dell’associazione.
Il sindaco Firmino Barberis, insieme al vice sindaco Libero Farinelli, ha, infatti, deciso che lì, in quella stanzetta del polivalente nella piazza di Sant’Antonino, non ci possono più stare.
I locali sono stati dati ai medici di Saluggia - due su quattro -, che tutte le mattine si recano in frazione per visitare i pazienti nell’ambulatorio di via Comotto, tra l’ufficio postale e la scuola.
L’incontro “vis a vis”, nel palazzo municipale, tra Barberis, Farinelli e i volontari si è svolto lo scorso 27 ottobre e si è concluso con le urla del sindaco e quelle del presidente Aldo Gasperini, ognuno intenzionato a far valere le proprie ragioni.
Poi, gli amminitratori sono passati ai fatti ed è di venerdì 3 novembre la delibera di Giunta che dà tempo fino alla fine del mese per lo sgombero dei locali.
Un provvedimento che la Pro loco non ha nessuna intenzione di rispettare se non in cambio di una nuova sede già pronta.
Pronti a lottare con le unnghie e con i denti, non foss’altro che, a loro dire, non ci sarebbero le condizioni per essere sfrattati.
“Pensiamo di sporgere querela contro il sindaco Barberis e il suo vice Farinelli per violenza verbale, abuso di potere e diffamazione a mezzo stampa - annunciano i fondatori -. Faremo ricorso al Tar Abbiamo intenzione di far annullare la delibera in cui si chiede di andarcene. Perchè lo facciamo? Pechè il Tuel, il testo unico degli enti locali dice che a doversi occupare di queste questioni devono essere i funzionati e non l’amministrazione. Partono già con un vizio di forma”.
E poi, ancora una volta chiederanno aiuto alla popolazione.
“Come abbiamo fatto per evitare la chiusura della Posta, chiederemo ancora una volta un aiuto economico alle famiglie di Sant’Antonino per sostenere le spese legali”.
E’ prevista anche un’assemblea pubblica, che decreterà le sorti della Pro loco.
“Se verranno in pochi - rivela Bruzzesi - sospenderemo ogni attività della Pro loco. Per cosa ci battiamo a fare se la popolazione non ci sostiene?”
I motivi dello sfratto
Alla base della decisione del sindaco di affidare i locali ai dottori, secondo i Bruzzesi e Co, ci sarebbero alcuni screzi del passato. Ed è in sostanza questo che è scaturito nella riunione - scontro del 27 ottobre.
“Sono venuti fuori discorsi che non c’entrano nulla” ci raccontano sempre i volontari della Pro loco.
Ad esempio, s’è discusso di casa Miglietta, un locale di proprietà comunale, sede dell’associazione dal 2008 al 2015.
“Dal 1985 la nostra sede è la sala del salone polivalente. L’amministrazione di allora ce l’aveva data in gestione gratuita in modo permanente. Nel 2008, il sindaco Marco Pasteris ci ha spostati a Casa Miglietta”.
Da casa Miglietta, il primo cittadino Barberis, nel 2015, li ha poi rispostati al polivalente sostendo che c’era necessità di fare dei lavori all’edificio.
“Ci hanno proposto di spostarci ancora lì, dopo aver effettuato dei lavori per renderla agibile. Ma sono anni che dicono che la devono mettere a posto e non lo fanno mai...”.
Le altre cause, sarebbero invece di tipo politico.
“Tutti sanno quello che abbiamo fatto per mantenere aperto l’ufficio postale. E tutti sanno la figuraccia che si è fatto il Comune, che ha deciso di darci un contributo per le spese legali solo quando hanno visto che le cose si mettevano a nostro favore. Siamo convinti che il boccone non gli sia ancora sceso e che ce l’abbia con noi per quel motivo”, riflette Bruzzesi.
E poi ci sono state le elezioni amministrative, che lo scorso giugno hanno visto sì vincere ancora una volta la squadra di Firmino Barberis ma non in tutte le sezioni.
“Come suo avversario c’era il nostro segretario, Emanuele Pedrazzini, che oggi è consigliere di minoranza. Non ha vinto le elezioni, ma ha vinto il seggio di Sant’Antonino, che è una sezione a parte. Non accadeva da anni e crediamo che questo li abbia indisposti nei nostri confronti...”.
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