"I magistrati della Procura della Repubblica di Torino designati per la trattazione delle indagini preliminari in ordine ai fatti del 3 giugno 2017 in Piazza San Carlo hanno esaurito la prima fase degli accertamenti necessari alla ricostruzione della dinamica di quanto accaduto ed alla individuazione di possibili responsabilità penali per i reati colposi configurabili". Inizia così la nota della Procura di Torino, firmata dal procuratore Spataro, in merito agli incidenti che provocarono un morto e oltre 1.500 feriti. Questo il testo completo. "Allo stato - come già in precedenza comunicato agli organi di informazione - non risultano individuate le specifiche ragioni - si legge - che hanno determinato panico collettivo tra le migliaia di persone presenti in piazza San Carlo e le conseguenti drammatiche vicende. Sono state esaminate circa 200 persone informate sui fatti, sono stati acquisiti filmati, documenti e provvedimenti vari, tutti dettagliatamente analizzati, sono stati effettuati sopralluoghi nella predetta piazza e nel parcheggio sottostante, sono state eseguite due consulenza tecniche". "Nella mattinata odierna sono stati notificati 20 inviti a comparire ad altrettante persone indagate in ragione delle loro diversificate competenze, per i reati previsti dagli artt. 40 co.2, 113, 589 co. 1 e ult. c.p., cioè omicidio colposo (quello di Erika Pioletti, deceduta il 15 giugno c.a.) e lesioni colpose (in danno delle 315 persone che hanno proposto querela), nonché dagli artt. 40 co.2, 113, 449 co. 1 in relazione all'art. 434 c.p., cioè disastro colposo. Nonostante alcune gratuite polemiche cui questo Ufficio è rimasto doverosamente estraneo, va sottolineato che le indagini sono state effettuate in tempi rapidi, specie ove si consideri la necessità di osservare gli obblighi di legge connessi al periodo feriale nel frattempo intercorso e di attendere il termine di tre mesi entro il quale le persone interessate avrebbero potuto proporre querela". "I tempi delle indagini, naturalmente, sono stati condizionati solo dal dovere di procedere per i reati configurabili, anche nell'interesse delle parti offese e della cittadinanza torinese, con attenzione e approfondimento di ogni circostanza rilevante. Deve essere comunque precisato che gli inviti a comparire emessi sono anche finalizzati ad acquisire le dichiarazioni difensive delle persone che accetteranno di rispondere, così da poter eventualmente compiere conseguenti ulteriori accertamenti (non esclusi i confronti che si rendessero necessari) anche nel loro interesse, sicché non possono in alcun modo essere considerati equivalenti ad atti di promovimento dell'azione penale. La Procura della Repubblica di Torino confida, comunque, di poter concludere le indagini preliminari in tempi brevi in modo da poter investire i giudici competenti cui spettano le valutazioni finali, comprese quelle sull'operato del Pubblico Ministero".
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