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TORINO. Sospettato di furto per colore pelle, 'è stato equivoco'

TORINO. Sospettato di furto per colore pelle, 'è stato equivoco'

Torino porta nuova

Si è trattato di un equivoco il caso del giovane senegalese accusato ingiustamente di aver rubato la sua bicicletta. A spiegarlo, durante una conferenza stampa, il Questore di Torino Angelo Sanna e la dirigente della Polizia Ferroviaria Piemonte e Valle d'Aosta, Silvia Burdese. "Questo chiarimento è doveroso - spiega il questore Sanna - anche per le donne e gli uomini della polizia di Stato che si sono ingiustamente sentiti accusare di razzismo". L'episodio risale a mercoledì 25 ottobre, quando il giovane, alla stazione di Torino Porta Nuova, ha chiesto a un ragazzo in coda all'ufficio Gtt di sorvegliare la sua bici. Questo l'ha affidata ad altre due giovani, che, al suo ritorno, non hanno riconosciuto il legittimo proprietario e si sono rivolte a una guardia giurata. Il senegalese, che stava andando a prendere il treno, è stato rintracciato ed è stato chiarito l'equivoco. "Ci sono stati accavallamenti di fatti che hanno creato un fraintendimento", sottolinea Sanna. "La questione si è risolta in pochi minuti, le ragazze che hanno dato l'allarme sono state redarguite bonariamente e al giovane senegalese sono state porte le scuse. La mia solidarietà va a lui - aggiunge il Questore -. Lui soffre di generalizzazioni e preconcetti. Anche noi poliziotti soffriamo della stessa cosa, veniamo giudicati come violenti, razzisti, prevaricatori, arroganti. In questo caso siamo stati accusati ingiustamente, quando non avevamo nemmeno operato. Qualcuno, nel commentare questa vicenda, ha detto che avrei dovuto chiedere scusa - conclude -. Adesso mi aspetto le scuse nei confronti dei poliziotti".
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