Dopo una mattinata e una parte del pomeriggio nei quali l'aula del Consiglio regionale è rimasta bloccata sull'articolo 4 della proposta di legge per il riordino delle Ipab, l'empasse è stata sbloccata dall'assessore Augusto Ferrari, che ha aperto alle richieste Movimento 5 Stelle. Oggetto del contendere, la soglia di fatturato oltre la quale gli Istituti pubblici di assistenza e beneficienza dovranno essere trasformati in aziende pubbliche. Il provvedimento dell'esponente della Giunta Chiamparino fissava la soglia massima a due milioni e mezzo, i pentastellati ne chiedevano l'abbassamento anche fino a 750 mila euro, a seconda dell'emendamento. Ne hanno infatti presentati moltissimi, ciascuno con soglie diverse, e tutti discussi con l'intervento di ogni consigliere del gruppo. La mediazione, accolta dagli esponenti a 5 Stelle, è stata sulla soglia dei due milioni. Con questo testo, messo a punto da Ferrari, la Regione punta a mettere ordine nel sistema degli antichi Istituti pubblici di assistenza e beneficenza, in Piemonte circa 300, che gestiscono soprattutto case di riposo e asili. A seconda dei casi, dovranno essere trasformati in aziende pubbliche di servizi alla persona, o in istituzioni private. "Il Movimento 5 Stelle - ha detto Ferrari - ha sollevato una questione: allargare senza stravolgere l'impianto della legge la fascia delle realtà che mantengono un profilo di ordine pubblico. Su questo terreno, e solo su questo, c'è la disponibilità a trovare un punto di convergenza, in modo che il dibattito possa sciogliersi e andare avanti. La proposta che ci sentiamo di fare è abbassare da 2,5 a 2 milioni la soglia oltre la quale l'ente ha l'obbligo di trasformarsi in azienda pubblica". "E' evidente che rimaniamo su posizioni diverse - ha replicato Bono - ma il nostro obiettivo sull'articolo 4 era quello di riuscire a ottenere un'apertura. L'apertura c'è stata con la riduzione della soglia più alta, quindi ne prendiamo atto con parziale ma importante soddisfazione e non procederemo all'illustrazione degli altri emendamenti all'articolo 4".
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