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18 Maggio 2017 - 17:21
"Insostituibile" per il ministro Dario Franceschini. "Inimitabile" per Nicola Lagioia. Il Salone Internazionale del Libro di Torino ha aperto la trentesima edizione in forma smagliante e mostrando tutto l'orgoglio torinese dopo la rottura con Milano e la nascita di 'Tempo di Libri'. "Dopo tante preoccupazioni il vento è cambiato e il sole splende su Torino" ha detto il presidente Massimo Bray all'inaugurazione con il direttore editoriale Nicola Lagioia, il presidente del Senato Pietro Grasso, i ministri Dario Franceschini e Valeria Fedeli, le autorità cittadine e la presenza del vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio.
"È una grande affermazione anche verso chi ha provato a fare qualcosa in concorrenza. Sempre meglio l'originale" ha sottolineato Di Maio in piena sintonia con lo spirito con cui ha preso il via la trentesima edizione. Anche se i conti si fanno alla fine, una partenza così non può che promettere bene. Oltre 1.200 eventi, 80 festival coinvolti, al di là dei numeri, le collaborazioni e sinergie di questa edizione, da quelle con Narrazioni Jazz alla Scuola Holden, danno una nuova energia alla manifestazione.
Ressa alle biglietterie e agli ingressi, il pubblico che affolla il Lingotto è quello che di solito arriva nel week end.
Giovani di tutte le età, scolaresche ma anche una folla di adulti, e non solo torinesi, girano curiosi per gli stand. "Il Salone è inimitabile e i lettori sono la sua forza. Non dormo da una settimana e vedere questa mattina la lunga fila per entrare è stato bellissimo" ha detto Lagioia e ha aggiunto: "In trent'anni il Salone è riuscito a farsi volere bene dentro e fuori i confini".
Non ci sono i grandi gruppi Mondadori e Gems, fatta eccezione per Il Punto Einaudi e Bollati Boringhieri. Campeggia Feltrinelli, il grande stand di Sellerio, quelli di E/O e di Fazi, La Nave di Teseo e c'è anche Giunti. Gli editori medio piccoli hanno riconquistato spazio nella struttura che si presenta con il suo antico impianto, senza particolari ritocchi.
Ma ci sono tanti autori o eventi anche degli editori senza stand o assenti. Come Yasmina Reza con il nuovo libro 'Babilonia' pubblicato da Adelphi (assente a entrambe le fiere) o come la festa per Sthephen King, autore di Sperling & Kupfer.
Nel suo giro per gli stand, il ministro Franceschini dice del rapporto con Milano, che ha chiuso la prima edizione di Tempo di Libri' sotto le aspettative: "Bisogna aspettare la fine del Salone, vedere come sono andate le due fiere e poi parlarsi e capire se c'è spazio per una qualche forma di collaborazione. Se si può passare dalla non competizione alla collaborazione, all'integrazione". Resta il fatto, e questo dice tutto, che il Salone del Libro di Torino è per il ministro "un appuntamento insostituibile nel Paese": "Si deve recuperare la capacità di fare sistema" e come "aiutiamo i film con contributi pubblici e l'opera lirica, perché non dobbiamo aiutare i libri?" ha sottolineato. E la ministra Fedeli ha annunciato: "Abbiamo stanziato 2,5 milioni aggiuntivi per finanziare le prime mille biblioteche scolastiche innovative sul territorio e annunceremo i vincitori a giugno".
"Pensare che a Torino in primavera non ci sia il Salone Libro è come pensare allo skyline di Torino senza Mole" dice il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino.
E il presidente Grasso ha sottolineato come gli espositori presenti al Salone siano "il simbolo di una imprenditoria coraggiosa che sa difendere la propria indipendenza culturale ed economica, esplorando terreni innovativi, promuovendo pubblicazioni inedite o di nicchia, scoprendo e valorizzando giovani autori". "Tutti insieme abbiamo superato ostacoli che solo qualche mese fa apparivano invalicabili - ha spiegato la Appendino - e che sembravano mettere a rischio la realizzazione stessa di questo evento che non fa solo parte della storia di Torino, ma di questa nazione". E anche gli eventi nelle sale sono già sold out. Come quello di Luciana Littizzetto e Maria De Filippi, tra i più attesi del giorno d'apertura.
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