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TORINO. Ecologia del diritto, scienza e politica dei beni comuni

TORINO. Ecologia del diritto, scienza e politica dei beni comuni

Ugo Mattei

"Sia l'attuale economia mondiale sia l'ordine giuridico che le è proprio sono evidentemente insostenibili, si rivela quindi urgentemente necessario un nuovo ordine eco-giuridico basato sull'alfabetizzazione ecologica, l'equa condivisione dei beni comuni, l'impegno civico e la partecipazione". E' questo il rivoluzionario concetto cardine di 'Ecologia del Diritto - Scienza, politica, beni comuni', edizione italiana, per Aboca Edizioni, di 'The Ecology of Law' del fisico e teorico dei sistemi Fritjof Capra e dello studioso del diritto Ugo Mattei. Il libro propone una profonda revisione dei fondamenti stessi del sistema giuridico occidentale partendo dalla considerazione che quello attuale è corresponsabile di un mondo caratterizzato da crisi sociali, economiche, ambientali. Basato su una serie di conversazioni fra Capra, direttore e fondatore del Centro per l'Ecoalfabetizzazione di Berkeley e membro del Consiglio della Carta Internazionale della Terra, e Mattei, professore ordinario di Diritto Civile all'Università di Torino e attivo nel movimento europeo dei beni comuni, il libro viene presentato per la prima volta nella versione italiana nell'ambito della quinta edizione di Biennale Democrazia in corso a Torino. I due studiosi, dialogando sull'applicazione del concetto di 'legge' nella scienza e nella giurisprudenza, partono da una domanda: "può il diritto, facendo propri alcuni concetti della scienza moderna, diventare parte integrante dello sforzo di miglioramento del mondo anziché strumento di accelerazione della sua distruzione? La tesi portata avanti dal libro, che per la prima volta ripercorre la storia parallela del diritto e della scienza dall'antichità a oggi, è dunque che, mentre l'ecologia rappresenta il nuovo concetto del mondo non più meccanicistico ma come rete, il diritto è rimasto ancorato e intrappolato a un paradigma obsoleto. E in questo modo contribuisce ai suoi mali. Per gli autori deve dunque emergere, ma non essere imposto, un nuovo ordinamento giuridico, o eco-giuridico, coerente con i principi ecologici che sostengono la vita sul pianeta. "L'affermazione che ciascuno di noi - scrivono gli autori - ora può partecipare alla costruzione del nuovo ordine eco-giuridico è l'epilogo da noi auspicato in questo libro".
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