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TORINO. Ecco il primo bilancio della Appendino, numeri certi

Ammontano a 1.168 milioni di euro, con entrate invariate rispetto al 2016 che si attestano a 1.276 milioni di euro, le spese correnti della Città di Torino. E' quanto emerge dal bilancio di previsione 2017 approvato dalla giunta comunale che nei prossimi giorni passerà all'esame delle commissioni consiliari e della Sala Rossa. Salvaguardati "il più possibile" welfare e servizi educativi, sono stati contenuti i costi della macchina comunale. Confermata la riduzione delle agevolazioni Tari, raddoppiano i fondi per le manutenzioni, mentre gli stanziamenti per la cultura calano di 5,8 milioni di euro e il contributo comunale per le scuole della Fism del 25%.

IL PAREGGIO - L'obiettivo del pareggio, spiega una nota di Palazzo Civico, è stato raggiunto "superando non poche difficoltà", tra previsioni di minori entrate e l'impossibilità di utilizzare l'avanzo di bilancio del rendiconto 2016, ovvero 44 milioni di euro. Il resto l'hanno fatto l'incremento del fondo svalutazione crediti di dubbia esigibilità, che incide per altri 11 milioni di euro, i 22,3 milioni di euro di contributo al pagamento dei mutui di Gtt e InfraTo e l'istituzione, per la prima volta, di un fondo rischi per i derivati pari a 2 milioni di euro. Questi importi pesano complessivamente sulla spesa della Città per 35,3 milioni di euro.

TAGLI A CULTURA E SCUOLE FISM - Confermato il taglio alle agevolazioni sulla tassa rifiuti per le famiglie con Isee sotto i 24 mila euro, il capitolo Cultura perde 5,8 milioni di euro.

Salvi welfare e servizi educativi, tranne gli istituti cattolici della Fism che subiscono un taglio dei contributi del 25%. Anche le attività estive delle scuole materne subiscono una riduzione analoga, mentre i costi del personale passano da 405 a 402 milioni di euro.

FONDI MANUTENZIONI RADDOPPIANO - Nel 2017 saranno 37 i milioni di euro disponibili per i lavori in scuole, cura del verde, ripristino delle pavimentazioni stradali e di altri spazi pubblici. Di questi ben 12 milioni di euro saranno destinati alle manutenzioni ordinarie, invertendo nettamente così un trend che aveva toccato il punto minimo nel 2016 con soli 5 milioni di euro messi a bilancio.

OPPOSIZIONI ALL'ATTACCO - Parla di "un bilancio zeppo di tagli, nuove tasse e nessuna visione di sviluppo" il capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Stefano Lo Russo, con "entrate incerte, nessun investimento davvero strategico e un massacro annunciato di molti settori a partire dalla cultura e dal welfare". "Il Pd, nei prossimi giorni, analizzerà il documento - annuncia - cercando di individuare quei correttivi necessari a evitare un vero disastro". Preoccupata dei tagli alla Cultura l'assessora regionale Antonella Parigi: "il rischio è quello di mettere a repentaglio il sistema culturale torinese - sostiene - con conseguenze sui livelli occupazionali". "E' andata peggio di quel che si temeva", rincara la dose il     capogruppo di Forza Italia in Comune, Osvaldo Napoli, secondo cui il bilancio si risolve in un "massacro sociale".

NUMERI CERTI - Per l'amministrazione pentastellata si tratta invece di una "manovra responsabile, da buon padre di famiglia, con numeri certi". "Abbiamo scelto di dare le priorità secondo il nostro programma - spiega la sindaca Appendino -. Adesso i nostri sforzi aumenteranno per incrementare queste risorse". Per ripristinare, in tutto o in parte, le agevolazioni Tari, e integrare gli stanziamenti per la Cultura e le scuole materne.

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