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07 Marzo 2017 - 15:53
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Oggi nell'aula del Consiglio regionale del Piemonte è andato in scena l'ostruzionismo del centrodestra contro l'adeguamento alla Cirinnà della legge salva-sfratti per gli inquilini morosi delle case di edilizia sociale. Fdi e Forza Italia in sostanza vorrebbero impedire l'accesso delle coppie omosessuali alle case Atc. Ma la maggioranza di Sergio Chiamparino, con l'appoggio del Movimento 5 Stelle, ha tenuto duro sul punto.
A fine mattinata il capogruppo Fdi Maurizio Marrone, che ha presentato 257 emendamenti e ha impegnato i lavori di oggi nell'illustrare una parte dei 57 giudicati ammissibili, ha esortato la maggioranza a fare sospendere la seduta per cercare di trovare un accordo. La condizione per sbloccare l'empasse, ha fatto capire, potrebbe essere l'eliminazione del punteggio aggiuntivo per i richiedenti asilo, che "a parità di requisiti fa passare i richiedenti asilo davanti a tutti".
Prima della seduta pomeridiana ci saranno delle riunioni, il cui esito potrebbe essere un'accelerazione nell'approvazione del provvedimento, attualmente fermo al secondo articolo.
Attualmente il procedimento per far partire lo sfratto nelle case Atc scatta dopo tre mesi di mancato pagamento dell'affitto. Con la nuova legge, il cui relatore di maggioranza è il capogruppo di Sel Marco Grimaldi, verrebbe introdotto un approfondimento per verificare le cause della morosità. Obiettivo, salvare dallo sfratto i cosiddetti morosi incolpevoli, realmente impossibilitati a pagare. Una volta approvata, la legge potrà sospendere migliaia di sfratti ed evitare una vera emergenza sociale. Tra il 2011 e il 2016 le Atc del Piemonte hanno chiesto ai Comuni di pronunciare la decadenza di circa 6.500 assegnatari, morosi nel 97% dei casi.
"C'è una legge urgente per fermare le decadenze degli inquilini Atc morosi - ha detto il consigliere Gianluca Vignale, secondo firmatario di molti emendamenti di Marrone - e si perde tempo per estendere i diritti delle coppie di fatto. Ne discutiamo da due settimane, ma chi se ne frega: la Regione non ha competenze nel diritto di famiglia".
"Proprio perché non abbiamo competenze - ha replicato Andrea Appiano del Pd - è bene adeguare le nostre leggi a quelle dello Stato. In realtà sarebbero autoapplicative, ma è bene richiamarle, si elimineranno così anche possibili contenziosi, che ci vedrebbero comunque soccombenti".
Il Movimento 5 Stelle, che ha ottenuto l'approvazione di alcuni emendamenti proprio sul punto del contendere, ha rimarcato come estendere i diritti civili contribuisca a ridurre il disagio sociale.
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