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05 Gennaio 2017 - 15:12
Roberto Cota
L'ex presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, ha fornito "puntuale giustificazione" a quelle che in un primo tempo erano sembrate "spese abnormi". E' anche per questo motivo che il tribunale di Torino, il 7 ottobre scorso, lo ha assolto dall'accusa di peculato alla fine del processo per la Rimborsopoli dei consiglieri regionali del Piemonte.
E' quanto si legge nelle motivazioni della sentenza, depositate oggi. I giudici avevano inflitto dieci condanne. Le assoluzioni erano state quindici.
Nei documenti relativi alle spese di Roberto Cota, all'epoca in cui era presidente della Regione Piemonte, sono state "erroneamente inserite a rimborso pezze giustificative per un valore complessivo non elevato (meno di duemila euro)" ed è quindi "da escludere una volontà appropriativa" del denaro. Così ha concluso il tribunale di Torino nella sentenza, depositata oggi, con cui i giudici hanno assolto l'ex governatore leghista dall'accusa di peculato.
Fra le spese citate in modo esplicito dai giudici figura un foulard che Cota regalò alla sua portavoce. Nel corso del processo era emerso che anche l'acquisto di un paio di boxer negli Stati Uniti (passate alle cronache come "mutande verdi") era stato portato a rimborso per errore.
I giudici hanno accettato come "spese di rappresentanza quanto meno sotto il profilo soggettivo" altri acquisti: quattro penne, una delle quali donata al prefetto di Novara, i regali di nozze all'assessore Coppola e al vicepresidente della giunta Magliano, i libri per il ministro Tremonti e per il senatore Ghigo.
Per condannare gli imputati del processo per la 'Rimborsopoli' dei consiglieri regionali del Piemonte il tribunale di Torino ha seguito il criterio della "immediata evidenza di elementi di incongruità e illogicità tra la spesa effettuata e l'interesse pubblico". I giudici, in questo ambito, hanno applicato una pronuncia della Cassazione che parla di esborsi "tesi a soddisfare interessi privati in modo palese e irridente".
E' quanto si legge nelle motivazioni della sentenza, depositate oggi, del processo terminato il 7 ottobre con dieci condanne e quindici assoluzioni.
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