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30 Novembre 2016 - 14:47
Sulla questione del reato - omicidio volontario o colposo - da contestare all'imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny per il caso Eternit "la singola procura potrà fare le proprie valutazioni, in via completamente autonoma, perché da questo punto di vista la pronuncia del giudice non è vincolante". E' quanto afferma il procuratore generale del Piemonte, Francesco Saluzzo, interpellato dall'ANSA.
Nel distretto subalpino sarà la procura di Vercelli ad occuparsi del troncone più grosso (243 casi di morte) dei quattro in cui è stato suddiviso il procedimento. "Sarà il pubblico ministero - ha precisato Saluzzo - a decidere la qualificazione giuridica: in altre parole, se si tratta di procedere per omicidio volontario o colposo".
Alla procura di Vercelli, che dovrà occuparsi del troncone più grosso (243 casi di morte) dei quattro in cui è stato suddiviso il procedimento, potrebbe essere applicato il pm Gianfranco Colace, il magistrato della procura di Torino che ha sostenuto l'accusa nel processo Eternit.
Il pg Saluzzo ha spiegato che la decisione del gup Federica Bompieri può, tecnicamente, essere impugnata in Cassazione nella parte che riguarda la competenza territoriale: la modifica del capo di imputazione da omicidio doloso a colposo ha provocato lo spezzettamento del processo perché è caduta l'ipotesi che si sia trattato di un reato volontario continuato.
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