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TORINO. Tav: a presidio anche se a domiciliari, fermata Dosio

Nicoletta Dosio, storica 'pasionaria' No Tav, è stata fermata dai carabinieri di fronte al tribunale di Torino. Nonostante fosse agli arresti domiciliari, stava partecipando ad un presidio No Tav in occasione del maxi processo per gli scontri in Valle di Susa dell'estate 2011. I militari l'hanno fermata quando ha tentato di entrare in tribunale per assistere all'udienza. "Continuo la mia evasione contro provvedimenti preventivi che sono più che mai strumento di intimidazione", aveva detto poco prima.

"La mia evasione vuole essere una nuova tappa della lunga resistenza collettiva praticata dal movimento No Tav contro il partito trasversale degli affari", aveva aggiunto la Dosio prima di essere fermata.

La storica attivista del movimento che si oppone alla nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità Torino-Lione è indagata per una delle tante manifestazioni in Valle di Susa sfociate in parapigia, quella del 28 giugno 2015, quando un folto gruppo di dimostranti prese di mira per l'ennesima volta le recinzioni del cantiere di Chiomonte.

Sottoposta all'obbligo di firma, la No Tav si è sistematicamente rifiutata di presentarsi ai carabinieri per ottemperare alla misura cautelare. Stessa "ribellione" anche per l'obbligo di dimora, così lo scorso 22 settembre i carabinieri le hanno notificato i domiciliari, che avrebbe dovuto scontare presso la sua abitazione di Bussoleno (Torino). "La mia casa non è una prigione. Non sarò la carceriera di me stessa", aveva detto, diventando così un simbolo della resistenza del movimento No Tav. Dopo essere stata a Roma, l'ultima uscita della Dosio è avvenuta in occasione di una protesta nei pressi del cantiere di Chiomonte nella notte tra sabato e domenica.

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