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25 Agosto 2016 - 10:40
Piero Fassino
"Se un'amministrazione va in crisi per uno scostamento così minimo, allora è meglio che rinunci a governare la città". Lo dice Piero Fassino in un'intervista alla Stampa commentando la denuncia della neo sindaca di Torino Chiara Appendino di "buchi" nel bilancio del Comune.
"Non ci sono né buchi, né debiti nascosti", sottolinea l'ex sindaco. "Quello che viene indicato come 'buco' in realtà è uno scostamento tra uscite ed entrate del tutto fisiologico: su un bilancio di un miliardo e 300 milioni ci sono minori entrate per 6 milioni, lo 0,44% del bilancio. In gran parte derivano da minori entrate del gettito Imu: cifra accertata nell'ambito di una verifica semestrale che è prassi per gli enti pubblici come per le aziende private".
"A me è capitato tutti gli anni di dover constatare, a metà anno, che le entrate e le uscite non corrispondevano al centesimo: Appendino farà bene ad abituarsi" prosegue Fassino.
"Domando: la differenza tra Appendino e la Raggi, così esaltata dai media, sta nelle due persone o nella diversa eredità che hanno ricevuto? Torino è una città in piedi, Roma no".
Non serve nessuna società di revisione, aggiunge l'ex sindaco, "I bilanci del Comune e delle partecipate sono già soggetti al controllo dei revisori dei conti e della Corte dei conti: inutile affidarsi ad una società di revisione incentivandola a denunciare buchi inesistenti, magari per ottenere una parcella più alta. Vogliamo parlare di conti? Cinque anni fa ho preso in mano Torino con un debito che sfiorava i 3,5 miliardi, cinque anni dopo quel debito è sceso a 2,8. Ogni anno l'ho ridotto di oltre 100 milioni, nonostante i tagli di risorse ai Comuni. Tutto questo senza tagliare i servizi: 150 milioni spesi ogni anno per il Welfare, 130 per l'infanzia e i servizi educativi, garantita la rete dei trasporti nonostante i minori trasferimenti. Mi auguro che Appendino sia capace di fare altrettanto".
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