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TORINO. Salone Libro: inchiesta, intercettazione svela fuga di notizie

TORINO. Salone Libro: inchiesta, intercettazione svela fuga di notizie

"Un uccellino mi ha detto che c'è un'altra azienda ...". Parlava così, lo scorso ottobre, una delle persone coinvolte nell'inchiesta della procura di Torino sul Salone del Libro, sfociata ieri in quattro ordinanze di custodia cautelare per turbativa d'asta. La conversazione, captata dai carabinieri, è stata collegata alla fuga di notizie sulla gara per assegnare l'organizzazione dell'edizione 2016.

L'ipotesi degli inquirenti è che un esponente della Fondazione del Libro, Valentino Macri (ora in carcere), abbia rivelato dettagli per permettere alla futura vincitrice, Gl Events - che è anche proprietaria degli spazi del Lingotto in cui si svolge il Salone - di calibrare la propria partecipazione alla procedura e concordare l'uscita di scena di una seconda società che aveva presentato una manifestazione di interesse, Bologna Eventi. Secondo le indagini la presenza dei bolognesi aveva allarmato gli ambienti torinesi. Uno degli arrestati, Roberto Fantino, direttore commerciale di Lingotto Fiere e dipendente di Gl Events, si era detto del parere che servisse l'intervento del sindaco Piero Fassino e del governatore Sergio Chiamparino ("bisogna accerchiarli") per evitare che il Salone venisse organizzato a Bologna. Nelle carte dell'indagine, però, si afferma che il desiderio dei protagonisti, in realtà, era di "non essere privati dei benefici economici e commerciali" della kermesse. Negli atti dell'indagine non risulta, secondo quanto si apprende, che Fassino e Chiamparino siano intervenuti direttamente o indirettamente nella vicenda. 

Fra i tre indagati a piede libero figura l'ex assessore comunale alla cultura, Maurizio Braccialarghe. Gli investigatori hanno preso atto che Regis Faure, dg di Lingotto Fiere, prese contatti con lui. La procura, nelle carte, sottolinea "l'estrema confidenza fra i due interlocutori" nonostante l'assessore faccia parte della Fondazione, e l'altro sia un imprenditore che partecipa alla gara.

Quanto a Bologna Eventi, secondo la procura si sfilò dopo un accordo con Gl Events: avrebbe collaborato con servizi e forniture. 

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