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TORINO. Bangladesh: funerali D'Antona; Nosiglia,impegnata nel sociale

TORINO. Bangladesh: funerali D'Antona; Nosiglia,impegnata nel sociale

Cesare Nosiglia

"Claudia e suo marito Gianni si impegnavano in modo concreto a favore di quelle donne che in Bangladesh vengono sfregiate con l'acido da mariti o amanti che vogliono punirle e umiliarle nella loro dignità. Questo particolare impegno sociale è come una luce che illumina ora il cammino di Claudia nel buio della morte, verso il Signore che ne riconoscerà i meriti proprio perché ha saputo amare chi non era amato, aiutare chi era in difficoltà ridando dignità e speranza alla sua vita": è uno dei passaggi dell'omelia dell'arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, ai funerali di Claudia D'Antona, una delle nove vittime italiane della strage di Dacca.

Nosiglia, che ha ricordato la tragedia del 18 marzo 2015 al Museo del Bardo di Tunisi, ha rimarcato che "il fanatismo fondamentalista di qualsiasi stampo ottenebra le menti, chiude i cuori, conduce ad atti e comportamenti barbari" e che "uccidere in nome di Dio è una bestemmia".

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