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09 Giugno 2016 - 14:28
"Ognuno è libero di esprimere la sua opinione, ma i voti non appartengono a un segretario di partito ma ai cittadini". Così Chiara Appendino, candidata a sindaco di Torino per il Movimento 5 Stelle. "Spero che al ballottaggio i torinesi esercitino un voto consapevole", aggiunge alle telecamere della trasmissione di Raitre Agorà, commentando l'endorsement del segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini. Il leader del Carroccio ha dichiarato che a Torino e Roma voterebbe per i candidati che sfidano il Pd.
"Per 5 anni, ogni mese, la Lavatelli srl ha ricevuto rimborsi dal Comune per permessi retribuiti della dipendente Chiara Appendino. Ma Lavatelli non è il marito di Chiara Appendino?". E' la polemica sollevata su Facebook da Claudio Lubatti, assessore uscente alla Viabilità e ai Trasporti della giunta comunale di Piero Fassino e tra i candidati del Pd che ha ottenuto più preferenze alle elezioni di domenica scorsa.
"Quindi il Comune rimborsa in permessi retribuiti la ditta di proprietà della stessa Appendino?", è l'interrogativo sollevato dall'esponente democrat, che sul social pubblica le determine del Comune di Torino con i rimborsi alla candidata sindaco del Movimento 5 Stelle. "L'alternativa - conclude - non è per niente chiara...".
"Già nel 2013 era uscita questa polemica. Si tratta dei rimborsi al datore di lavoro previsti per legge come per molti altri consiglieri comunali". Chiara Appendino, candidata sindaco di Torino per il Movimento 5 Stelle, replica così alla polemica sollevata sui social da Claudio Lubatti (Pd), assessore uscente della giunta Fassino rieletto in Consiglio comunale con oltre 1.500 voti, sui rimborsi alla Lavatelli Srl, società del marito, per i permessi fruiti nei mesi scorsi per la sua attività in Sala Rossa.
"Da quando la Città di Torino è uscita dal patto di stabilità - ricorda la Appendino - senza fare troppo clamore mediatico, ho rinunciato a riscuotere i gettoni di presenza dei consigli e delle commissioni per un importo totale di oltre 100.000 euro, gettoni che avrei potuto ricevere come hanno fatto i miei colleghi nella medesima situazione. Credo che i fatti contino più delle parole e delle polemiche pretestuose. Noto molto nervosismo in questi giorni...".
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