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TORINO. Appalti nella sanità, Asl 'al momento nessuna comunicazione'

TORINO. Appalti nella sanità, Asl 'al momento nessuna comunicazione'

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"Al momento non è giunta alcuna comunicazione ufficiale né da parte della Guardia di Finanza né da parte della Procura della Repubblica di Torino". Lo precisa in una nota la Asl To1 in merito agli sviluppi dell'inchiesta che ha portato la guardia di finanza ad effettuare altri otto arresti nell'ambito dell'inchiesta su presunti appalti truccati nella sanità torinese.

"Dalle informazioni attualmente a disposizione, non risulta coinvolto alcun dipendente attualmente in servizio presso l'ASL To1 - si legge nella nota -. I dipendenti dell'Asl To1 coinvolti lo scorso anno nelle indagini relative a presunti illeciti sugli appalti erano stati immediatamente sospesi dal servizio e tale provvedimento è tuttora attivo. Per garantire la continuità della struttura Sistema Informativo, la Direzione Generale dell'Asl To1 - conclude la nota - ha deciso di avocare a sé tutte le funzioni del Servizio, che risultano tuttora presidiate direttamente dal Direttore Amministrativo".

"Il Movimento 5 Stelle aveva denunciato tutto già oltre un anno fa, ma l'assessore Saitta non ha mosso un dito". Lo affermano in una nota i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Giorgio Bertola e Davide Bono, commentando gli otto nuovi arresti effettuati dalla guardia di finanza di Torino con l'accusa di turbativa d'asta per un appalto da quasi 13 milioni di euro nella sanità torinese.

"Nel febbraio 2015 avevamo interrogato la Giunta regionale sull'affidamento del servizio di manutenzione, assistenza tecnica e noleggio di tecnologie informatiche delle Aziende Mauriziano di Torino, ASL TO3 e ASL                 TO1 - proseguono i due esponenti pentastellati -. Per tutta risposta Saitta se ne era lavato le mani scaricando la responsabilità sulle Aziende sanitarie, come se l'esecutivo regionale non avesse alcuna funzione di controllo. In questa occasione avevamo auspicato il ricorso alla piattaforma Consip o Scr al fine di rendere maggiormente trasparente l'intera procedura ed effettuare anche economie di scale con risparmi per la pubblica amministrazione".

"Avevamo inoltre inviato adeguate segnalazioni ai direttori dell'Asl coinvolte - proseguono i due consiglieri regionali - paventando il pericolo di un'eventuale turbativa d'asta e segnalato tutto all'Autorità anticorruzione. In seguito alle nostre segnalazioni un anno dopo tutte le aziende, con l'eccezione della To3, avevano preferito rivolgersi a Scr per una nuova procedura. E' mai possibile che nessuno abbia fatto nulla nonostante le nostre ripetute segnalazioni? La politica dovrebbe precedere la magistratura e non attendere sempre e solo il tintinnar di manette prima di intervenire".

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