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TORINO. Thyssen: Frediani (M5s), "schiaffo a vittime e familiari"

TORINO. Thyssen: Frediani (M5s), "schiaffo a vittime e familiari"

Francesca Frediani

"Uno schiaffo alla giustizia, alle vittime, ai famigliari e all'intera città. L'annullamento delle condanne per i sei imputati sarebbe la dimostrazione di come nel nostro Paese esista sempre una scappatoia per i potenti". Lo afferma Francesca Frediani, consigliere regionale del M5S in Piemonte.

"A distanza di 9 anni ancora non c'è giustizia e probabilmente non si arriverà ad un verdetto definitivo nemmeno questa volta - aggiunge -. Morire di lavoro è inconcepibile, non ottenere giustizia per questo è intollerabile per un Paese che dovrebbe essere civile. A questo punto si impone una seria riflessione sui tempi e sui limiti della legislazione in materia. Continueremo, a tutti i livelli, a portare avanti le nostre proposte in materia di prevenzione degli incidenti sul luogo di lavoro. Proposte che hanno già ottenuto qualche piccolo ma significativo risultato. Ad esempio la possibilità per gli ispettori del lavoro di circolare gratuitamente sui mezzi pubblici ed avere, in questo modo, una presenza più capillare sul territorio piemontese, troppo spesso teatro di morti bianche". 

"La richiesta del sostituto procuratore generale della Cassazione Paola Filippi di svolgere un nuovo processo per il rogo della Thyssen è un'offesa alla memoria delle vittime e ai torinesi tutti. Un vero e proprio schiaffo alla giustizia. Dopo due processi ancora nessuna giustizia per le vittime e per le famiglie. Tutto questo non è accettabile in un paese civile. Esprimo la mia solidarietà e quella di Torino in Comune ai familiari delle vittime". Lo afferma Giorgio Airaudo, deputato di Sinistra Italiana e candidato Sindaco a Torino.

"Rideterminare le pene per i reati di omicidio colposo e riconsiderare il 'no' alle attenuanti per quattro dei sei imputati - prosegue Airaudo - sono la dimostrazione di una giustizia ingiusta. I parenti delle vittime hanno il diritto di sapere il perché i loro cari non ci sono più, soprattutto, hanno il diritto di conoscere i responsabili", conclude. 

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