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18 Marzo 2016 - 10:50
John Elkann
"E' una grandissima operazione per i giornali. Mio nonno che, essendo un editore era interessato al futuro dei giornali, l'avrebbe condivisa". Alla prima uscita pubblica dopo l'annuncio dell'operazione Itedi-L'Espresso, John Elkann torna a ribadire il grande valore del matrimonio fra La Repubblica, La Stampa e Il Secolo XIX. "Il percorso di integrazione sarà lungo ma verrà a crearsi una grande realtà italiana leader nell'informazione, capace di competere anche in Europa", sottolinea.
Elkann conferma che Exor "non venderà a un azionista in particolare" le azioni di Rcs, pari a circa il 5%, che riceverà da Fca dall'assemblea di aprile. Il riferimento è all'ipotesi che qualcuno degli attuali azionisti, ad esempio Urbano Cairo, potesse essere interessato a rilevare in blocco la quota degli Agnelli. "Venderemo sul mercato, lo abbiamo detto in modo chiaro", sottolinea Elkann che partecipa con i figli Oceano e Leone a un workshop della Fondazione Agnelli sulla robotica.
"Porteremo avanti quella che è la nostra convinzione da quando si è sciolto il patto Rcs, cercare di fare in modo che Rcs abbia maggiore autonomia decisionale", spiega Elkann. E aggiunge: "Tutti i recenti passaggi sono andati in questa direzione, sono molto confortato dalle dichiarazioni del presidente e dell'ad di Rcs perché si vede che il clima in cui abbiamo preso la nostra decisione va nella direzione di ciò che è positivo per la società: maggiore autonomia e maggiore responsabilizzazione del management".
Il presidente di Exor aggiunge che a giorni sarà concluso l'acquisto di PartnerRe, il colosso delle riassicurazioni del valore di circa 7 miliardi di dollari, e annuncia che sarà lui stesso a presiederla. Anche per quanto riguarda Fca le prospettive sono positive, visto che "gran parte dei nuovi modelli in arrivo verrà prodotta in Italia": "questo ci incoraggia e ci fa essere ottimisti", sottolinea Elkann.
All'Università di Modena, dove è stato invitato a tenere una lectio magistralis, Sergio Marchionne intanto sottolinea che Fiat e Chrysler "sono la prova vivente che anche per un'azienda è sempre possibile cambiare radicalmente e rinascere" e spiega che per quanto riguarda Pomigliano si sta ancora valutando se produrre un modello Alfa Romeo. "Nessuno porterà mai via la Ferrari da dove è nata", afferma Marchionne che invita i sindacati, preoccupati per la Maserati di Modena, a guardare alle assunzioni che il gruppo sta facendo.
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