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04 Febbraio 2016 - 10:58
Mentre lavora a un piano sulla qualità dell'aria che potrebbe essere operativo dal prossimo autunno, il Piemonte vara il semaforo antismog. Obiettivo, coordinare gli interventi straordinari da adottare nei casi di sforamenti ripetuti nelle soglie per le polveri sottili, onde evitare le azioni a macchia di leopardo. "Misure insufficienti", per Legambiente, "inefficaci" per il Movimento 5 Stelle, mentre il presidente Chiamparino ricorda l'importanza del comportamento dei cittadini nella lotta all'inquinamento.
La novità è il frutto del vertice convocato dal presidente Sergio Chiamparino con i sindaci dei Comuni capoluogo e i presidenti di Città metropolitane e Province oggi a Torino. Il semaforo prevede una serie di misure automatiche che dovrebbero scattare a seconda della gravità della situazione. I sindaci - ai quali spetta autorizzare i provvedimenti - non avranno un obbligo di legge, ma hanno concordato di aderire al progetto.
Il semaforo prevede quattro codici di colore: giallo, arancio, rosso cinabro (quello delle Olimpiadi) rosso vivo (che vira al granata). Ciascuno è collegato con un livello di allerta crescente, al quale corrispondono misure sempre più incisive.
Con il giallo scatteranno il blocco dei veicoli Euro 3, la riduzione di un grado del riscaldamento degli edifici pubblici, il divieto di bruciare residui vegetali, di usare caminetti aperti, di spandere liquami da deiezioni animali. Con l'arancio, blocco degli Euro 4 e un altro grado in meno di riscaldamento.
Con il rosso cinabro, blocco totale dei diesel e limite di velocità a 90 km/h. Con il rosso vivo, stop alle auto private nei giorni feriali nelle aree urbane, blocco totale nelle extraurbane, e bus gratuiti. Quest'ultimo livello, che scatta dopo 3 giorni di concentrazioni di polveri superiori a 180 microgrammi, non è però mai stato raggiunto negli ultimi mesi.
"La lotta contro l'inquinamento dell'aria - sottolinea Chiamparino - dipende molto anche dal comportamento dei cittadini. Chiederemo ai mezzi di informazione che hanno siti meteo di segnalare anche il livello di smog, in modo che le persone possano conoscere la situazione e agire di conseguenza".
"I dati di lungo periodo - aggiunge - mostrano che il Piemonte è in miglioramento da 15 anni. Stiamo gradualmente rientrando nelle medie, e questo si deve soprattutto alle azioni strutturali che sono state fatte. Il semaforo rientra fra gli interventi straordinari, intende coordinare i provvedimenti con delle indicazioni di minima. Ma le amministrazioni comunali naturalmente possono decidere di fare ancora di più".
Per Legambiente, la Regione Piemonte "dopo mesi di silenzio ha battuto un colpo, provando a esercitare il proprio ruolo di coordinamento nelle politiche antismog". Ma "le misure proposte sono ancora insufficienti", è quindi necessario riconsiderarle "facendo riferimento alle soglie indicate dall'Oms".
E il Movimento 5 Stelle incalza, parlando di parametri surreali. "Con il semaforo - affermano i pentastellati del Piemonte - non si attueranno mai provvedimenti efficaci. La Regione prevede interventi significativi solo al superamento di 150 o 180 mcg/m3 per tre giorni consecutivi: una condizione talmente catastrofica da essere praticamente impossibile da riscontrare in metropoli che non siano Shangai o Pechino".
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