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25 Novembre 2015 - 17:24
Natale in giostra
Nelle prossime settimane passeggiando per Torino sarà possibile incontrare Babbo Natale sotto un albero di 18 metri illuminato da 43 mila lampadine colorate. Oppure sfidare in metropolitana 10 maestri di scacchi dopo essersi presi a cuscinate o aver partecipato a un gioco di ruolo a tema steampunk. E, se non bastasse, si possono ascoltare le sonorità tradizionali delle diverse culture del mondo, dalle zampogne ai tamburi marocchini alla musica balcanica, lasciarsi stupire dalle abilità di maghi e funamboli che sfidano altezze vertiginose all'ombra dei monumenti cittadini. Per poi brindare all'anno nuovo con Vinicio Capossela e un'ottantina di musicisti di diverse bande. Perché a Torino il Natale dura più di un mese.
Ed è anche 'coi fiocchi'.
Torna infatti, dal primo dicembre al 10 gennaio, il calendario di iniziative promosso dalla Città in collaborazione con oltre 50 realtà del territorio e il sostegno di sponsor, come Fondazione Crt, Iren, Bre e Esselunga, che hanno sostenuto l'evento con 450 mila euro, a cui si aggiungono i 60 mila stanziati dal Comune per la comunicazione. "Un programma - sottolinea l'assessore alla Cultura, Maurizio Braccialarghe - che coinvolge tutte la città, dal centro alle periferie, con attività anche nelle circoscrizioni, come i concerti nelle chiese preceduti da interventi dei rappresentanti di tutte le religioni".
Il countdown verso il Natale inizia il primo dicembre alle 18, in piazza Castello, quando 530 bambini parteciperanno all'accensione del maxi albero natalizio e all'apertura della prima casella del calendario dell'Avvento di Luzzati che torna, come tradizione, insieme al presepe, quest'anno installato al Borgo Medievale. Ogni fine settimana sarà dedicato a un tema, con eventi che si snoderanno fra piazza Castello, Galleria Umberto I e via Roma, che il primo week end di gennaio diventerà la via delle fiabe animata da uomini-libro. Poi fine settimana dedicati al teatro di strada, al circo e alla magia, ai 'Giochi di Natale', da quelli in scatola ai videogiochi vissuti in una dimensione collettiva fino alla rievocazione della partita fra Napoleone e un automa che vedrà i bambini trasformarsi in scacchi viventi. All'accoglienza è invece dedicata l'Epifania, con il Coro Moro dei rifugiati che cantano in piemontese, mentre il titolo del Capodanno 2015 è 'Quando la banda passò', progetto che vede come 'gran cerimoniere' Capossela e la sua Banda della Posta, insieme a diverse formazioni fra cui BandaKadabra e i Los Mariachi Mezcal.
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