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17 Ottobre 2015 - 15:43
Guariniello
"Costruire una nuova organizzazione, una agenzia se non una procura nazionale, che coordini le indagini e promuova anche azioni di carattere preventivo": è la proposta del pm Raffaele Guariniello, noto per indagini apripista come quella sulle morti da amianto in Piemonte, per rendere effettiva l'applicazione della nuova legge sugli ecoreati.
"Non lasciamo sepolti negli archivi dei Comuni dati come quelli sulle morti per tumore - ha esortato Guariniello, parlando a un convegno sulle ecomafie al nord, oggi al Lingotto - in provincia di Torino esista un Osservatorio sulle morti di tumore che andrebbe esteso a tutt'Italia. I medici ci segnalano direttamente i casi: esaminando 30.261 episodi di mesotelioma, ne abbiamo riscontrati 18.455 positivi rispetto all'esposizione all'amianto". "Fare una legge - ha rimarcato - non basta. Un provvedimento di facciata per dare rispettabilità al Paese è inutile. Ora che abbiamo la legge sugli ecoreati ci vuole chi vi metta mano per applicarla nel concreto".
"Attendevamo la nuova legge sugli ecoreati dal 2008 - ha aggiunto Guariniello- e finalmente l'abbiamo. Prima si potevano perseguire i disastri ambientali basandosi solo sul reato di disastro generico, che spazia dal crollo al naufragio. E sul disastro ambientale esistevano in tutto solo 11 sentenze della Corte di Cassazione. Sono passati pochi mesi dall'introduzione del nuovo provvedimento ma non si sono sentite altro che polemiche. Ora è arrivato il momento di abbandonare le lamentele e passare all'applicazione".
"La mia maggiore preoccupazione - ha aggiunto - è che il provvedimenti si riveli inadeguato. Perché se la domanda dei cittadini in questo campo è alta, la risposta è sempre stata modesta. In alcune aree del Paese i processi penali sui disastri ambientali non si fanno, altrove si procede con tanta lentezza da far finire il reato in prescrizione. Anche le pubbliche amministrazioni latitano. Ma così si diffonde un senso di impunità per i colpevoli e di giustizia negata per i cittadini".
"Per cambiare le cose - ha concluso - è necessario rimuovere le carenze degli organi di vigilanza. E questo è un grande compito che spetta al Governo".
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