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TORINO. Sanità: Saitta, dal 2016 Piemonte fuori piano rientro

TORINO. Sanità: Saitta, dal 2016 Piemonte fuori piano rientro

Saitta

"Dal 2016 il Piemonte potrà tornare ad essere fuori dall'odioso giogo del piano di rientro del debito sanitario che da 5 lunghi anni opprimeva la sanità pubblica". L'assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Antonio Saitta, replica così, su Facebook, ai sindaci che in questi giorni polemizzano con gli atti aziendali delle aziende sanitarie del loro territorio.

"Nei prossimi mesi potremo tornare a fare progetti di sviluppo e di investimento sull'edilizia sanitaria e sulle tecnologie, attuando nel contempo gli atti sulla rete di assistenza territoriale - osserva Saitta - a qualunque amministratore pubblico non campanilistica apparirebbe un risultato insperato e da difendere...". 

"In questi giorni - osserva Saitta - alcuni sindaci del Piemonte polemizzano con gli atti aziendali delle aziende sanitarie del loro territorio ed approvano documenti nei Consigli comunali in cui chiedono per i singoli ospedali locali sempre qualcosa in più...ancora un reparto, ancora un primario, ancora un posto letto ..rifiutando come un'offesa la visione di quadrante che cerca di far lavorare insieme realtà geografiche contigue".

"Allora mi capita di riflettere - sottolinea - su quanto la Giunta Chiamparino ha fatto nei primi 15 mesi di lavoro duro e certo impopolare: abbiamo ottenuto la quasi certezza che dal 2016 il Piemonte potrà tornare ad essere fuori dall'odioso giogo del piano di rientro del debito sanitario che da 5 lunghi anni opprimeva la sanità pubblica al punto che nel 2014 avevamo anche temuto di non essere in grado di pagare gli stipendi dei 55mila dipendenti del comparto. Oltre a rimettere in atto i controlli sui bilanci delle aziende sanitarie di 2011-2012-2013-2014 (mai più esaminati da chi ci aveva preceduto!) abbiamo seriamente lavorato per dare attuazione ai numerosi piani di rientro imposti dai Ministeri e mai attuati, sbloccando in anticipo una prima tranche di assunzioni di medici ed infermieri. Adesso stiamo per vederci restituita dai Ministeri l'autonomia di scelta in materia sanitaria e potremo nei prossimi mesi tornare a fare progetti di sviluppo e di investimento sull'edilizia sanitaria e sulle tecnologie, attuando nel contempo gli atti sulla rete di assistenza territoriale: a qualunque amministratore pubblico - conclude Saitta - non campanilistica apparirebbe un risultato insperato e da difendere...".

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