Si è uccisa infilando la testa in un sacchetto di plastica dopo avere litigato col figlio, con cui nell'ultimo periodo le discussioni si erano fatte frequenti e - talvolta - anche violente. La tragedia nella notte a Sangano, meno di 4mila abitanti nella prima cintura di Torino. Protagonista una donna tedesca di 74 anni, da decenni residente in Italia, che si era prima imbottita di barbiturici. A trovare la donna, una pensionata, nel letto di casa, è stato lo stesso figlio, un operatore socio-sanitario di 37 anni. Che non ha potuto far nulla per salvarla: all'arrivo del 118, l'anziana era già morta. Soltanto ieri sera i carabinieri erano intervenuti nella villetta, chiamati dai vicini di casa, per sedare un litigio tra madre e figlio. Il particolare, in un primo momento, aveva fatto pensare all'omicidio. Ma gli accertamenti dei carabinieri hanno smontato in poche ore una vicenda che sembrava avere tutti i contorni del giallo. Nella villetta al civico 30 di via Merlino, non c'è stato nessun matricidio. A scagionare il figlio della vittima, ascoltato a lungo in caserma dai militari dell'Arma che hanno ritenuto attendibile il suo racconto, è stata proprio la massiccia quantità di blister di medicinali vuoti trovati sul comodino della camera da letto della madre. Qualche giorno fa, inoltre, la donna era stata trovata in stato confusionale proprio a causa dei tranquillanti assunti in quantità eccessiva non lontano da casa, dove era rimasta coinvolta in un incidente stradale a bordo della sua auto. A confermare ulteriormente l'ipotesi del suicidio è stato il primo esame del medico legale Franco Pinto. Per fugare ogni dubbio, il pm Monica Supertino ha comunque disposto l'autopsia. Da anni madre e figlio, vivevano insieme nella villetta di Sangano. Avevano però in programma di trasferirsi a Torino, dove avevano acquistato due appartamenti vicini, e avevano messo in vendita la loro attuale abitazione. Proprio la soluzione residenziale prospettata dall'uomo non aveva soddisfatto l'anziana, che avrebbe voluto continuare a vivere insieme a lui, e da qui erano nate le numerose discussioni tra i due. "Erano due persone schive - dicono all'unisono i vicini di casa - e non erano solite raccontarci i fatti loro. Non pensavamo che il loro rapporto potesse finire in questa maniera".
Commentiscrivi/Scopri i commenti
Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter
...
Dentro la notiziaLa newsletter del giornale La Voce
LA VOCE DEL CANAVESE Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.