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TORINO. Amianto a Palazzo Nuovo: dipendenti, "sicurezza o non torniamo"

TORINO. Amianto a Palazzo Nuovo: dipendenti, "sicurezza o non torniamo"

Palazzo Nuovo

I dipendenti dell'Università di Torino confermano "la più ferma volontà di non tornare a lavorare a Palazzo Nuovo finché non saranno eliminati i rischi e risolte le criticità" relative all'amianto "emerse a seguito della mappatura effettuata dall'Arpa e dalle prescrizioni dello Spresal". Lo hanno annunciato, in una conferenza stampa, i rappresentanti sindacali degli stessi lavoratori.
Per i sindacati il lavoro a Palazzo Nuovo potrà riprendere soltanto quando saranno risolti i problemi della pavimentazione in linoleum, che contiene amianto, e della pulizia di tutti i termoconvettori, "che possono essere stati contaminati da materiali contenenti amianto a seguito dei lavori di sostituzione degli infissi, colpevolmente eseguiti senza le necessarie precauzioni".
I lavoratori chiedono un incontro urgente tra le rappresentanze sindacali, i rappresentanti della sicurezza e lo Spresal e chiedono "sorveglianza sanitaria per coloro che lavorano o hanno lavorato a Palazzo Nuovo, oltre ad una verifica delle polveri depositate sugli arredi, all'interno dei Pc, sui libri". Infine chiedono "un impegno perché prima di effettuare altri lavori già programmati nell'edificio, vengano eseguiti interventi preliminari per verificare la presenza di sostanze e materiali nocivi".
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