TORINO. Imprese, più di 3.000 all'estero con Ceipiemonte nel 2014
23 Aprile 2015 - 17:07
I numeri del 2014 confermano il ruolo del Centro Estero per l'Internazionalizzazione (Ceipiemonte) a sostegno delle imprese e dell'economia locale: 5.137 incontri b2b organizzati in occasione di workshop, missioni, fiere, con 1.219 operatori stranieri di 80 Paesi, 689 aziende coinvolte nelle attività di formazione, 32 aziende provenienti da 8 Paesi assistite dal settore attrazione di investimenti. Il bilancio consuntivo, chiuso con un sostanziale pareggio, è stato approvato dal l'assemblea degli azionisti. Circa 14,8 milioni di euro il volume di attività sviluppato con servizi che solo per la promozione all'estero hanno coinvolto più di 3.000 imprese, oltre la metà del torinese. Le attività sono state in gran parte legate al supporto dato alle imprese per la loro crescita sui mercati esteri attraverso i Progetti Integrati di Filiera e di Mercato, inseriti nel Piano per l'Internazionalizzazione varato da Regione Piemonte e dal Sistema camerale piemontese. Nel 2014 si è attivato un processo di raccolta, eseguita da una società esterna, dei dati di impatto economico di tali progetti nell'arco di un anno e mezzo (dal primo gennaio 2013 al 31 maggio 2014). "A ogni euro investito dai nostri soci, comprensivo dei costi di struttura e dei progetti che gestiamo - spiega Giuseppe Donato, presidente di Ceipiemonte dall'ottobre del 2010 - corrispondono 7,88 euro in nuovi contratti delle imprese. Un valore destinato a salire visto che le negoziazioni ancora in corso ammontano complessivamente a 116 milioni di euro. La rilevazione ha anche messo in luce l'efficacia delle azioni di aggregazione tra imprese che abbiamo proposto: circa la metà le ritiene utili per sviluppare le proprie capacità di competere e innovare, in particolare il 43% ha dichiarato di aver così rafforzato la propria rete commerciale, il 27% di aver migliorato la propria offerta". "Il ruolo di Ceipiemonte va ulteriormente potenziato per capitalizzare al meglio questi buoni risultati, anche rivedendo il modello di business sulla base delle riforme costituzionali in cantiere. Bisognerà infatti tener conto del ridisegno delle competenze tra livello nazionale e regionale che scaturirà dalla prevista riforma del titolo V e di conseguenza attrezzarsi per offrire forme sempre più concrete di supporto all'internazionalizzazione delle imprese" commenta Giuseppina De Santis assessore alle attività produttive della Regione Piemonte. "Al di là dei numeri, che testimoniano l'incessante impegno della struttura e dei Soci che la sostengono, l'efficacia delle attività si è tradotta in termini di incremento del business delle imprese oltre i confini nazionali, ma anche di crescita culturale e competitiva delle aziende che hanno potuto confrontarsi su tavoli internazionali di alto livello, conoscersi tra loro e sviluppare sinergie e aggregazioni", dichiara Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere Piemonte.
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