TORINO. Fondi Piemonte: Corte Conti, "omaggi e pranzi sono sperpero"
16 Gennaio 2015 - 18:24
Corte dei conti
La giurisprudenza della Corte dei conti considera una "fonte di inammissibile sperpero di denaro pubblico" una serie di spese come quelle che vengono contestate agli ex consiglieri regionali del Piemonte coinvolti nel caso 'Rimborsopoli'. I giudici contabili ribadiscono il concetto in un passaggio della sentenza, depositata in questi giorni, con cui Giuliano Soria, ex patron del premio letterario Grinzane Cavour, è stato condannato a pagare 6 milioni e 200 mila euro. Nel documento si legge che sono uno "sperpero", passibile di "responsabilità di danno erariale", le "spese effettuate per omaggi e pranzi offerti dall'Amministrazione ai propri dipendenti, gli incontri conviviali non occasionati da manifestazioni ufficiali ovvero quelli afferenti ai 'normali rapporti istituzionali', gli esborsi sostenuti in favore di soggetti non rappresentativi degli organi di appartenenza, le erogazioni liberali disposte in favore di associazioni". I giudici sottolineano che per giustificare le "spese di rappresentanza" non basta "una semplice richiesta di rimborso presentata dall'interessato". E si soffermano espressamente sui gruppi consiliari del Consiglio regionale: "Non sembra inutile rilevare - si legge - che il criterio della 'inerenza' della spesa dei gruppi consiliari alle funzioni istituzionali loro assegnate, di cui va sottolineata la valenza quale imprescindibile parametro di valutazione della liceità dell'attività di gestione del denaro pubblico, sia stato confermato dalla Corte Costituzionale (con la sentenza 39 del 2014) anche nell'ambito delle attività demandate alla Corte dei conti in sede di controllo sui rendiconti del gruppi consiliari". La giurisprudenza contabile, a questo proposito, stabilisce che "le spese di rappresentanza disposte in occasione di cerimonie, ricorrenze civili e religiose, riunioni con funzionari regionali, personalità politiche di alto livello, tecnici e consulenti" provocano un "danno per le finanze dell'ente locale se sfornite di titoli giustificativi (atteso che non possono essere considerati tali dalle mere dichiarazioni postume) e sostenute senza previo impegno".
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