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TORINO. Musy: Furchì, "mai stato capace di prendere un'arma in mano"

TORINO. Musy: Furchì, "mai stato capace di prendere un'arma in mano"

Furchì

"Io il killer? Ma se non sono mai stato capace di prendere un'arma in mano! Neanche a militare...". Francesco Furchì, in un intervento durato un'ora, ha negato a più riprese di essere l'autore dell'agguato ad Alberto Musy. E ha rinnovato l'invito alla polizia "a cercare il vero responsabile" dell'agguato, "che è ancora in giro" e di farlo "anche per rispetto della legge, che è uguale per tutti".

Furchì ha ripercorso tutti gli indizi presentati dall'accusa e li ha negati uno per uno. "Non sono il faccendiere di nessuno", ha detto riferendosi alla vicenda della fallita scalata alla compagnia ferroviaria Arenaways, ritenuta dall'accusa uno dei moventi dell'omicidio. "Mia sorella - ha aggiunto - ha avuto 30mila euro sul conto perché si è indebitata per pagarmi i consulenti di parte che hanno fatto l'analisi sulla mia camminata che, come sostengono loro, è completamente diversa da quella dell'assassino. Se mettete dentro me, dovete mettere dentro anche loro".

"Credo che il pm Furlan mi voglia cucire addosso l'abito del killer - ha concluso - ma senza ago e senza filo. Non potete condannare una persona innocente. Avrò i miei difetti, ma non ho mai sparato a Musy né a nessun altro".

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