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Per chi suona la campana

A San Mauro 5 parrocchie per un parroco. A Chivasso arriva Bettazzi

Dai boariniani alla monumentalizzazione autocelebrativa

Don Roberto Repole

Don Roberto Repole

Rivoluzione a San Mauro

Ad essere interessata dalla rivoluzione che è avvenuta venerdì  9 giugno nella diocesi di Torino, con nuovi raggruppamenti  di parrocchie e la nomina di nuovi parroci,  sarà anche l’importante realtà di San Mauro Torinese. 

Proprio nella ridente cittadina ai piedi di Superga diventerà parroco dal primo settembre, insieme ad un suo confratello, quella che viene indicata da molti come la più illustre vittima del nuovo corso impresso alla diocesi dal gruppo di comando «boariniano» dell’arcivescovo Roberto Repole. Si tratta di don Luca Ramello, nato nel 1976, ordinato nel 2003, che ricopriva finora la carica dell’importante settore della Pastorale giovanile e che in questi anni si è dimostrato  dinamico e vulcanico nelle attività pastorali,  nonché trascinatore ed esempio per molti ragazzi e ragazze.  Egli  aveva il suo punto di aggregazione - dove era collaboratore parrocchiale -  nella difficile realtà di frontiera della parrocchia della Madonna della Pace in corso Giulio Cesare, che adesso è stata affidata al Sermig. Insieme al giovane parroco don Stefano  Votta, avevano ripreso l’evangelizzazione  con entusiasmo ridando orgoglio ai cristiani del quartiere,  traendoli dall’insignificanza e dalla paura di essere sommersi dalla presenza islamica. 

Adesso il suo posto alla Pastorale giovanile è stato preso da una suora e don Ramello e  don Votta spediti a S. Mauro Torinese dove ben 5 parrocchie verranno  unite in una:  S. Maria Pulcherada, S. Anna, S. Benedetto Abate, Sacro Cuore di Gesù (Sambuy).  Un bel premio non c’è che dire. Qualcuno ha scritto che il modello di pastorale giovanile di don Luca - ma anche il suo   stesso stile di prete - non fossero in linea con il nuovo corso della diocesi.  Sicuramente, sia lui che don Stefano a San Mauro faranno bene e i fedeli se ne accorgeranno presto. Attraversato il Po,  avranno quasi di fronte un tipo di prete che è ai loro antipodi e cioè il  Carlo Marx di Mezzi Po – alias don Paolo Mignani – il vecchio  sessantottino barbuto che quando entra in Curia arriva cantando a squarciagola «Bandiera Rossa».

Bettazzi, un libro per i 101?

La monumentalizzazione autocelebrativa dell’immortale monsignor Luigi Bettazzi, che a novembre compirà un secolo di vita, continua senza tregua e ci si chiede cosà succederà quando – speriamo il più tardi possibile – il Signore lo chiamerà a sé.  Fedele al proposito di sfornare un libro all’anno, il vegliardo presenterà mercoledì prossimo a Chivasso la sua ultima fatica:

Sarà presente il milieau cattolico di sinistra - i cui più giovani esponenti veleggiano verso i settant’anni -  al quale il «vescovo rosso» ammannirà le amabili storielle   del suo repertorio sui tradizionalisti e il cardinale Ottaviani….

«Ricordi vita e pensiero in Luigi Bettazzi».  Ascolteremo episodi e aneddoti della sua lunga vita – molti dei quali già uditi – e l’idealizzazione del  concilio come super-dogma. I presentatori saranno il prevosto don Davide Smiderle e l’immarcescibile Vinicio Milani, il «pasionario». Sarà presente il milieau cattolico di sinistra - i cui più giovani esponenti veleggiano verso i settant’anni -  al quale il «vescovo rosso» ammannirà le amabili storielle   del suo repertorio sui tradizionalisti e il cardinale Ottaviani… Insomma, l’eterno ritorno del sempre uguale. Chissà se sta già pensando al libro del centounesimo ?

* Frà Martino

Chi è Fra Martino? Un parroco? Un esperto di chiesa? Uno che origlia? Uno che si diverte è basta? Che si tratti di uno pseudonimo è chiaro, così com’è chiaro che ha deciso di fare suonare le campane tutte le domeniche... Ci racconterà di vescovi, preti e cardinali fin dentro ai loro più reconditi segreti. E sarà una messa non certo una santa messa, Amen

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