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Cinema

Il Club dei delitti del giovedì: anziani detective tra ironia e malinconia

Chris Columbus porta su Netflix l’adattamento del romanzo di Richard Osman: un giallo brillante, sorretto da un cast stellare, che trasforma la terza età in terreno fertile per misteri, risate e riflessioni sulla fragilità della vita

IL DELITTO E' SERVITO... IN CASA DI RIPOSO

Quattro anziani, una casa di riposo destinata all’abbattimento, un omicidio inspiegabile. Bastano questi tre ingredienti per capire che il giallo è servito. Dal 28 agosto è disponibile su Netflix Il Club dei delitti del giovedì, adattamento cinematografico dell’omonimo bestseller di Richard Osman, firmato da Chris Columbus – regista che ha già lasciato il segno con titoli entrati nell’immaginario collettivo come Harry Potter, Mamma ho perso l’aereo e Mrs. Doubtfire.

Il film mescola commedia e mistero con un’ironia tutta britannica e un tocco di malinconia, grazie anche a un cast stellare: Helen Mirren, Pierce Brosnan, Ben Kingsley e Celia Imrie. Un quartetto d’attori che sa dare spessore a personaggi divertenti, vulnerabili e sorprendentemente vitali.

La vicenda si svolge in una residenza per anziani immersa nella campagna londinese, una sorta di Downton Abbey in versione terza età. Qui, tra un corso di pittura e una lezione di pilates, quattro ospiti decidono di fondare un club molto particolare: il “Club dei delitti del giovedì”, dedicato a indagare su vecchi casi di omicidio irrisolti. Helen Mirreninterpreta Elizabeth, mente brillante e determinata del gruppo; Pierce Brosnan è Ron, ex sindacalista con ancora addosso la voglia di combattere; Ben Kingsley veste i panni di Ibrahim, psicologo elegante e introspettivo; e Celia Imrie porta in scena Joyce, ex infermiera capace di sciogliere chiunque con un sorriso e una fetta di torta.

 
 
 

Foto Netflix

La tranquillità della struttura si spezza quando il proprietario annuncia l’intenzione di vendere l’edificio per costruire appartamenti di lusso. Le proteste degli anziani si intrecciano con l’arrivo di un vero omicidio, che trasforma la fantasia del club in un’indagine concreta. I quattro protagonisti si trovano così a misurarsi con la polizia, sfruttando l’arte della dissimulazione: Brosnan finge smarrimenti senili, Mirren inscena furti inesistenti, Imrie si cala nel ruolo della nonnina che offre dolci al rum agli agenti. L’età diventa al tempo stesso un limite e un’arma, ribaltando gli stereotipi che riducono gli anziani a comparse invisibili.

Ma oltre al gioco del giallo, Columbus porta lo spettatore dentro le vite dei protagonisti. Il film alterna toni brillanti a momenti più intimi, raccontando solitudini, malattie, lutti e la paura di non contare più nulla. La loro ostinazione nel risolvere il caso nasce da un’urgenza profonda: sentirsi ancora utili, dimostrare che il tempo che resta può fare la differenza.

In due ore di durata, Il Club dei delitti del giovedì riesce a fondere commedia, suspense e colpi di scena senza mai cadere nella prevedibilità. Memorabile la scena in cui Helen Mirren, vestita come la Regina Elisabetta durante una battuta di caccia, strappa risate fragorose. È un equilibrio raffinato, che permette al film di conquistare sia gli amanti del mistery sia chi cerca storie capaci di emozionare.

La vera forza, però, non sta soltanto nell’intreccio, ma nella profondità dei personaggi: grazie all’interpretazione magistrale del cast, lo spettatore entra nelle loro stanze e nei loro segreti, scoprendo che il vero delitto da risolvere è quello della dimenticanza sociale. E alla fine diventa impossibile non affezionarsi a questi quattro investigatori improbabili, che tra ironia e malinconia ci ricordano che la saggezza non ha età.

LA CRITICA

Sul piano critico, Il Club dei delitti del giovedì non reinventa il genere, ma dimostra come Chris Columbus sappia tenere insieme registri diversi senza perdere equilibrio. La regia resta sobria, il montaggio lineare, la fotografia elegante ma priva di eccessi: scelte forse conservative, ma funzionali a un racconto che vive soprattutto della forza attoriale del cast. Se la trama non brilla per originalità, a sorprendere è il modo in cui il film riesce a usare la leggerezza della commedia per riflettere, con delicatezza, sulla fragilità e sulla dignità della vecchiaia.

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