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NOVARA. In crociera per festeggiare il compleanno della moglie

NOVARA. In crociera per festeggiare il compleanno della moglie
In crociera per festeggiare il compleanno della compagna, è morto colpito dai proiettili degli attentatori di Tunisi. Francesco Caldara, pensionato novarese di 64 anni, è una delle vittime italiane, l'unica che finora ha un nome, dell'attentato del museo del Bardo. Domenica era partito da Savona, a bordo della Costa Fascinosa, con la compagna Sonia Reddi, 55 anni, che nell'assalto rivendicato dall'Isis è stata ferita ad una spalla e ad un braccio. Operata in un ospedale di Tunisi, non sarebbe in pericolo di vita. A rendere noto il primo nome tra le vittime italiane è stata la nipote della coppia, Milena. "Ci ha appena telefonato il ministero dell'Interno per comunicarci che mio zio è morto", dice faticando a trattenere le lacrime. La giovane abita nel quartiere Santa Rita, periferia 'bene' di Novara, nell'appartamento sopra quello della vittima. E la zia Sonia lavora con lei in una agenzia di recupero crediti. "Mi sposo a luglio, non sarà più una festa...", racconta affranta la giovane. E' stata la stessa Sonia, all'ora di pranzo, a telefonare a Novara e a raccontare alla ragazza e a sua madre, la sorella Wanda, quello che era accaduto al museo del Bardo. "Piangeva era disperata - racconta Wanda -: mi ha detto che era stata ferita a un braccio e temeva che Francesco fosse stato ucciso. Poi ha richiamato e ha parlato con mia figlia Milena. Era sempre sotto shock, ma ha raccontato che il suo compagno era solo ferito, anche se seriamente". Al momento dell'attentato la coppia si trovava a bordo di un pullman ed è lì che sarebbe stata ferita dai proiettili dei terroristi dell'Isis. "Non abbiamo notizie precise - riprende a parlare Milena - ma sappiamo che mia zia è stata operata ed ora è sedata. Dopo le telefonate di questo pomeriggio, non le abbiamo più parlato". Da Amsterdam, dove si trovava, sta facendo rientro a Novara la figlia dell'uomo. "Sonia voleva fare questa vacanza da tanto tempo, ma non ne aveva mai avuto la possibilità - racconta ancora la sorella Wanda -. Prima di partire era felice, aveva raccontato di questo viaggio a tutte le sue amiche. Nessuno immaginava che il destino le stesse giocando questo brutto tranello. Adesso speriamo di riabbracciarla al più presto e di aiutarla a superare la drammatica morte del povero Francesco".
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