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CRESCENTINO. L’Anpi invita pensionati e lavoratori a firmare la Carta dei diritti universali del lavoro

CRESCENTINO. L’Anpi invita pensionati e lavoratori a firmare la Carta dei diritti universali del lavoro

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In questi giorni, la C.G.I.L. ha lanciato una campagna per la raccolta delle firme per la Carta dei Diritti Universali del Lavoro.

Come ANPI di Crescentino invitiamo i lavoratori e i pensionati a firmare perché essa costituisce un ulteriore avanzamento per l’attuazione della nostra Carta Costituzionale.

Sappiamo benissimo, e la nostra storia ce lo insegna, che il lavoro è stata la forza trainante per far avanzare la democrazia e il progresso sociale, così come sappiamo che la funzione sociale e la centralità del lavoro sono state, nei primi anni del dopoguerra, combattute come fossero forme di eversione ogni qualvolta veniva posto con determinazione il problema della emancipazione dal bisogno e dallo sfruttamento, come dalla fame e dalla ignoranza.

Pensiamo a quanto affermato dall’art. 3 della Costituzione, nata dai valori della Resistenza, i cui contenuti affermano :  “E’ compito della Repubblica (lo Stato) rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

Per noi il lavoro inteso nei suoi diversi significati, perciò anche capacità di crearlo, di estenderlo, di qualificarlo, di tutelarlo, di innovarlo e di supportarlo e indirizzarlo nella direzione di sostenere l’occupazione e quindi lo sviluppo sociale tenendo conto anche della sostenibilità ambientale.

Nella Costituzione è previsto un sistema per il quale lo Stato deve la capacità di stimolare il mercato, ma anche di regolamentarlo; l’art. 41 afferma la libertà della iniziativa economica, ma anche che questa comunque non può essere in contrasto con l’utilità sociale e non deve creare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana. Afferma altresì che l’attività economica pubblica e privata deve essere indirizzata e coordinata a fini sociali

Bene ha fatto la C.G.I.L., nella sua autonomia a proporre la Carta dei Diritti Universali del Lavoro, perché in una società di forti cambiamenti sociali è necessario e indispensabile avere una visione organica della realtà socioeconomica e del suo sviluppo, collegando la difesa di interessi immediati dei lavoratoti e dei pensionati, la contrattazione delle condizioni di lavoro nelle azienda, l’estensione dei diritti individuali e collettivi agli interessi generali dei lavoratori.

Anpi Crescentino

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