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BORGO D'ALE. Casa di riposo lager. Precedenti inquietanti. Era possibile intervenire prima?

BORGO D'ALE. Casa di riposo lager. Precedenti inquietanti. Era possibile intervenire prima?

Anziana

Oggi abbiamo portato in Consiglio regionale il caso di violenze e maltrattamenti nei confronti di anziani e malati psichici ospiti presso la residenza accreditata La Consolata di Borgo d'Ale (VC). Un'inchiesta emersa la settimana scorsa che ha portato in manette 18 persone. Questa vicenda ha fatto emergere la necessità di intervenire sui meccanismi di controllo delle strutture accreditate. Per questo motivo abbiamo rivolto un'interrogazione all'assessore Augusto Ferrari, delegato alle politiche sociali.

Dalla risposta è emersa la chiara consapevolezza che in quella struttura le cose non andassero nel verso giusto. Infatti l'assessore dapprima ha rivelato come la commissione di vigilanza avesse “effettuato negli anni numerosi sopralluoghi nella struttura (in numero superiore a quelli effettuati mediamente nelle altre strutture), anche su richiesta di questa Direzione”. Inoltre il 14 dicembre 2015, in seguito ad un ulteriore sopralluogo in cui sono stati riscontrati problemi strutturali, la Commissione di vigilanza ha prescritto “entro 60 giorni alcuni interventi dando atto che, in difetto, si procederà alla revoca dell'autorizzazione al funzionamento”. A ciò s'aggiunge la segnalazione inviata dall'ASL VC alla Procura di Vercelli il 27 ottobre 2015 in merito a maltrattamenti nei confronti di un ospite della struttura.  

Ci si domanda dunque se fosse stato possibile intervenire prima revocando l'autorizzazione regionale ed evitando, almeno in parte, le violenze nei confronti degli anziani ospiti della struttura.

Alla nostra richiesta di coinvolgere in futuro le associazioni di pazienti nei tavoli di programmazione, monitoraggio e vigilanza affinché vengano garantiti i servizi finalizzati al benessere fisico e psichico delle persone, l'assessore Ferrari ha annunciato che prenderà in considerazione la nostra proposta. A nostro avviso il coinvolgimento delle associazioni di pazienti e familiari contribuirebbe a prevenire casi di questo genere affinché non avvengano mai più.

Stefania Batzella, Consigliere regionale M5S Piemonte

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