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VENARIA. Parigi e Chiamparino hanno calato le braghe

VENARIA. Parigi e Chiamparino hanno calato le braghe

Chiamparino

Parigi e Chiamparino hanno calato le braghe dopo i diktat del Ministero ai Beni Culturali, peraltro guidato da un collega di partito del presidente della Regione. Non che ci aspettassimo le barricate da parte del tentennante assessore regionale Parigi, visto il walzer di dichiarazioni contrastanti dei giorni precedenti. Turetta sì, Turetta no, Turetta forse... Ma da un politico di lungo corso come Chiamparino quantomeno avremmo auspicato un atteggiamento meno accondiscendente ai ricatti romani. E' inaccettabile chinare la testa ad un Ministro che, senza troppi giri di parole, impone i propri uomini in posti chiave in cambio del mantenimento di finanziamenti pubblici. Con la nomina di Turetta a direttore prosegue il percorso antidemocratico nella gestione della Reggia di Venaria iniziato già qualche anno fa. Prima l'esclusione dal Consiglio d'amministrazione di un rappresentante del Comune di Venaria ed ora la “retrocessione” della Regione Piemonte a passacarte del Ministero. Siamo sconcertati da questo modo di gestire il patrimonio pubblico, in particolare se venisse confermata la decisione che lo stipendio di Turetta, dipendente del Ministero, sarà pagato interamente dal Consorsio di Venaria. Il quale potrebbe ottenere, con la gestione delle altre Regge piemontesi, una retribuzione più alta. Francesca Frediani, Consigliere regionale M5S Piemonte
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