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L'Avvocato risponde
07 Novembre 2022 - 18:56
Con decreto legge promulgato dall’attuale nuovo governo è stato disposto il rinvio al 30 Dicembre 2022 dell’entrata in vigore della riforma della giustizia, recante il nome della precedente ministra Marta Cartabia e contenuta nella legge 134 del 2021, inizialmente prevista per il primo Novembre scorso. Viene , dunque, posticipato il tentativo sotteso all’intervento legislativo volto alla accelerazione della definizione dei procedimenti giudiziari, che, relativamente al settore penale, si vuole realizzare non solo attraverso modifiche alle regole del processo ma, altresì, alle regole sulla procedibilità per alcuni reati.
A quest’ultimo riguardo, infatti, tra le novità di maggior rilievo, vi è la previsione che per alcune figure criminose per le quali, sino ad oggi, non era necessaria la querela (come per esempio il delitto di lesioni personali stradali nella sua forma non aggravata), dalla data in cui entrerà in vigore la riforma, diventerà obbligatoria l’espressa manifestazione di volontà della persona offesa a procedere da rendersi in una formale delazione; diversamente la Procura, pur venendo a conoscenza dell’esistenza del reato, non potrà dar seguito alla azione penale.
Per i procedimenti che saranno in corso al momento della entrata in vigore della riforma è stato, comunque, previsto un regime transitorio volto ad ovviare alla eventuale carenza della querela divenuta necessaria, come si è detto, per determinate fattispecie criminose.
Il pubblico ministero o il giudice (a seconda dello stato di avanzamento del processo), infatti, dovranno comunicare alla persona offesa l’obbligatorietà di presentare la delazione entro e non oltre tre mesi dalla informativa, dopodichè il procedimento sarà o archiviato o definito con sentenza di proscioglimento.
In considerazione anche degli altri interventi modificativi di vantaggio per l’imputato apportati dalla riforma in argomento, è pronosticabile che il rinvio del suo debutto, in taluni casi, determinerà richieste strumentali, ad opera dei difensori, di slittamento delle udienze al 2023 per consentire ai propri assistiti di beneficiare degli effetti della nuova normativa.
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