Riceviamo dall’amica Graziella Bronzini, presidente del Comitato Gemellaggio Ivrea/Qaladiza e di solidarietà con il popolo kurdo, l’accorato appello che riguarda l’emergenza umanitaria in Kurdistan. Ai genitori dell’adozione a distanza Agli altri amici del popolo kurdo Al Sindaco della Città di Ivrea All’Assessore alle Politiche Sociali Ai Consiglieri comunali della Città di Ivrea Oggetto: Emergenza umanitaria in Kurdistan Eravamo già proiettati verso la preparazione del primo trekking di escursionisti italiani sulle montagne del Kurdistan, diretto da Ermanno Pizzoglio (dirigente UISP del Piemonte), quando siamo stati travolti dagli avvenimenti nel nord Iraq e in Kurdistan. Sarete senz’altro informati che le milizie dell’autoproclamato Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (ISIS) si sono impossessate di Mosul - seconda città dell’Iraq - senza trovare alcuna resistenza da parte dell’esercito iracheno, che si è letteralmente dissolto lasciando agli jihadisti via libera, armi e munizioni. Ne sono seguiti eccidi di massa e fosse comuni, anche con donne e bambini sepolti vivi. Gli organi di informazione hanno riportato ampiamente i crimini spaventosi commessi da questi fanatici, che vogliono imporre, alla popolazioni cristiana e yazida in particolare, ma anche a sciiti, kurdi, turcomanni e a tutte le altre minoranze, l’introduzione della sharia, l’infibulazione delle donne da 6 a 45 anni, la riduzione in schiavitù di quelle che non si convertono, vendute al mercato di Mosul e oggetto sessuale per le milizie del califfato. Cristiani, yazidi, sciiti, e tutte le altre minoranze, che da secoli convivevano in pace, sono stati costretti ad abbandonare città e villaggi antichi, in una terra dove un tempo c’era il giardino dell’Eden, fuggendo verso il Kurdistan iracheno a est e verso il territorio kurdo-siriano a nord. In particolare gli yazidi, sono rimasti intrappolati nel Sinjar, una zona montagnosa priva di vegetazione e di acqua, con temperature diurne di 45°, dove sono morti molti bambini e anziani. Solo i peshmerga kurdi, con grande coraggio, si sono opposti all’avanzata jihadista e anche grazie ai raid degli aerei americani, che successivamente hanno bombardato le postazioni dell’ISIS, sono riusciti ad aprire un corridoio umanitario fino al Tigri, da dove i profughi possono raggiungere le città kurde. In questa operazione, per la prima volta, i peshmerga kurdi iracheni hanno combattuto insieme ai guerriglieri kurdi di Turchia. La situazione nelle città del Kurdistan, che già ospitavano centinaia di migliaia di profughi siriani, è diventata drammatica. Tutte le strutture pubbliche, le chiese, gli edifici in costruzione sono occupati e i nuovi profughi sono costretti a vivere per strada. La solidarietà kurda è grandissima: da Qaladiza abbiamo avuto notizia della disponibilità della popolazione ad ospitare i profughi nelle proprie case. Ma l’emergenza umanitaria è davvero immensa. ll nostro Comitato ha già risposto con l’invio di 3.000 euro alla “Associazione Iniziative di Solidarietà – Onlus” di Siena - di cui è presidente Iole Pinto - che da molti anni opera nella zona di Dohuk, nel nord del Kurdistan iracheno, e che oggi è in prima fila nel portare il primo soccorso sul Tigri. Qui l’Associazione ha organizzato un ambulatorio mobile, con un mezzo messo a disposizione dal comune di Dohuk. Con i pochi medici e infermieri che è riuscita a reclutare, in pochi giorni, ha soccorso ed aiutato migliaia di persone. Sono per lo più donne, bambini, ma anche anziani disorientati e disperati per i quali è importante la presenza di qualcuno che dia loro aiuto, conforto e sostegno morale. Kurdistan Save the Children, con la professionalità sempre dimostrata, sta mettendo a punto un piano di sostegno ai profughi che ci verrà comunicato al più presto ed al quale siamo certi di poter aderire con l’invio di altri fondi. Siamo consapevoli che si tratta di piccole gocce nel mare delle necessità, ma che insieme a tante altre possono diventare un ruscello in grado di salvare centinaia di bambini con le loro mamme, di persone anziane e sole. Con questa lettera desideriamo lanciare una sottoscrizione per poter continuare a dare sostegno ai profughi. I versamenti possono essere fatti secondo le modalità indicate in allegato. Graziella BronziniPresidente Comitato Gemellaggio Ivrea/Qaladiza e di solidarietà con il popolo kurdo - Onlus
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