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03 Novembre 2021 - 17:55
Municipio di Trino Vercellese
TRINO VERCELLESE. Due le questioni principali affrontate nella recente assemblea dei soci della Partecipanza, il sodalizio che da secoli gestisce in autonomia il bosco da 600 ettari alle porte della cittadina: i danni causati dalla tromba d’aria del 7 luglio, che ha abbattuto o danneggiato centinaia di alberi, alcuni secolari, e la convenzione che l’ente stipula da anni con il Parco del Po, ente strumentale della Regione, che comprende un accordo sui contributi erogati di volta in volta da Torino in favore della Partecipanza. Sui due punti hanno relazionato il Primo Conservatore Ivano Ferrarotti e Bruno Ferrarotti, ex Primo Conservatore.
La vertenza con la Giunta regionale non è nuova: la proposta di convenzione relativa al 2021 è stata respinta perché nega alla Partecipanza il contributo economico per il 2020, anno in cui non è stato sottoscritto alcun accordo.
La proposta comporterebbe infatti per la Partecipanza una penalizzazione di 35 mila euro per il biennio 2020/’21 rispetto al biennio 2018/’19. «Si tratta di una proposta ridicola - ha detto Bruno Ferrarotti - perché nega inspiegabilmente e illegittimamente un contributo dovuto al nostro ente per l’anno scorso. Altro che onorare i formali patti istituzionali del 1991 e del 2009: con l’attuale bozza di convenzione si continuano a minare l’autonomia gestionale, le tradizioni e le consuetudini dell’unico bene collettivo funzionante in Piemonte».
La proposta di contributo per il 2021 è stata di 25 mila euro. Il “no” alla convenzione con la Regione-Parco del Po porterà le due parti ad un nuovo confronto. «I Conservatori e i Capilista dell’antico sodalizio trinese - ha aggiunto Ferrarotti - non possono accettare, per rispetto ai loro avi, una così impudente ed evidente prevaricazione istituzionale».
L’obiettivo ora, ha aggiunto il Primo Conservatore, è di uscire da questo impasse, «incassando i 25 mila euro di quest’anno e stipulando una convenzione triennale con cui tornare ai fondi previsti all’inizio».
Nella riunione si è parlato anche dell’annata silvana 2021/’22 e della modalità di assegnazione della legna. Vista la situazione del bosco, con molti sentieri inagibili e centinaia di piante danneggiate, quest’anno non si procederà con il taglio; verrà invece destinata ai partecipanti una parte dei 25 mila quintali di legna abbattuta o da abbattere a seguito della tromba d’aria.
Non ci sarà neanche la tradizionale estrazione delle Sorti, rituale di assegnazione di porzioni di bosco tramite sorteggio, con cui viene gestito ogni anno il taglio degli alberi. «Ogni socio ci dirà il suo fabbisogno di legna - specifica il Primo Conservatore - e in base a questo verrà prelevata la legna già tagliata e situata a bordo dei sentieri. Nei prossimi giorni faremo un nuovo controllo nell’area per vedere da vicino la situazione dei rami secchi e pericolanti; si inizierà a metà novembre con i lavori di taglio e di messa in sicurezza». Ad oggi rimangono aperti i pochi sentieri ripristinati a fine settembre.
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