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Il Nutrizionista
18 Novembre 2023 - 19:35
Menopausa e dieta
Buongiorno dottore, mi chiamo Serena ho 53 anni e sono da poco entrata in menopausa. Ho espresso al mio ginecologo la mia paura di prendere qualche chiletto di troppo in questa fase di cambiamento, come già è successo a diverse mie amiche, visto che per mia costituzione sono già abbastanza “rotondetta”.
Il suo consiglio è stato quello di rivolgermi a un nutrizionista per avere una dieta specifica. E quindi volevo sapere da lei, qual è la migliore alimentazione da seguire in menopausa? Cosa ne pensa del digiuno intermittente? Grazie.
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Gentile Serena, la ringrazio per essersi rivolta a me. Venendo alla sua domanda, cerco di darle qualche informazione utile per gestire al meglio questo momento della sua vita. Giustamente, come ha detto, si tratta un periodo di cambiamento. All’interno del suo organismo è avvenuta una vera e propria rivoluzione dal punto di vista ormonale. Sicuramente avrà iniziato a percepire i primi sintomi legati alla menopausa (ad esempio vampate di calore improvvise o un’alterazione del sonno notturno).
In assenza di specifiche patologie, una dieta sana, bilanciata in tutti i macro e micro nutrienti e costruita "su misura" per il soggetto che la richiede, è il miglior modo per prevenire spiacevoli conseguenze. Oltre al possibile aumento di peso, non bisogna dimenticare il rischio di osteoporosi e peggioramenti del profilo glicemico e lipidico (ad esempio un aumento del colesterolo totale).
Tra i consigli c'è quello di aumentare il consumo di vegetali, soprattutto quelli con alto contenuto di fitoestrogeni: fagioli di soia, semi di lino, noci e nocciole, cereali integrali, mele, finocchio, sedano, prezzemolo. Inoltre, è importante cercare di mantenere il peso ed evitare grossi aumenti ponderali che potrebbero gravare sul fisico aumentando il rischio di insorgenza di moltissime patologie.
La dieta mediterranea è il modello alimentare ideale per la prevenzione delle patologie cornico-degenerative, ed è caratterizzata dal consumo preferenziale di vegetali, quello moderato di prodotti di origine animale e l’uso dell’olio extravergine di oliva come principale grasso per condire e cucinare. Sebbene la restrizione calorica abbia mostrato dei benefici negli studi sugli animali, il digiuno intermittente non ha avuto gli stessi risultati sull'essere umano. Inoltre, dei periodi prolungati di digiuno possono favorire il rischio di episodi di iperalimentazione, peggiorando così il rapporto con il cibo.
Ovviamente la sola dieta non è sufficiente. Insieme a un'alimentazione varia ed equilibrata andrà poi abbinata un’attività fisica quotidiana, per questo consiglio sempre alle mie pazienti in studio di fare movimento almeno tre volte a settimana. Ma è anche molto importate seguire uno stile di vita sano, evitando di fumare e riducendo il consumo di alcol.
Spero di esserle stato d’aiuto, buona continuazione.
Dott. Christian Lenzi – Biologo Nutrizionista
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