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30 Aprile 2019 - 13:01
Alle elezioni del 26 maggio per il rinnovo del Consiglio Regionale del Piemonte il ciglianese Luigi Bobba (Pd), già parlamentare (prima senatore, poi deputato) dal 2006 al 2018, e già sottosegretario al Ministero del Lavoro nei Governi Renzi e Gentiloni - sarà candidato nel “listino” del candidato presidente Sergio Chiamparino.
I cittadini eleggeranno 40 consiglieri nei rispettivi collegi provinciali esprimendo un voto per il partito prescelto, e se lo desiderano, indicando una preferenza per uno dei candidati del proprio collegio. Altri 10 consiglieri saranno attribuiti per legge al candidato presidente che il 26 maggio avrà ottenuto il maggior numero di voti: un premio di maggioranza che consente al vincitore di avere appunto una maggioranza stabile nel nuovo Consiglio regionale. In caso di vittoria di Chiamparino, quindi, Bobba sarebbe automaticamente eletto in Consiglio.
Dichiara il 63enne Bobba «Perché ho accettato questa proposta? Per tre semplici ragioni. La prima: in Piemonte si gioca una sfida che riguarda tutto il Nord. Siamo l’unica regione del Nord ancora guidata dal centrosinistra. Tutte le altre hanno eletto presidenti leghisti. Il Piemonte, con la vittoria di Chiamparino, può essere un argine al dilagare del nazional-populismo. Con l’esperienza maturata, sia in campo sociale che politico-parlamentare, voglio fare la mia parte per mettere un freno a questa deriva dannosa per tutto il Paese».
«Seconda ragione: sono vercellese e come tale vorrei provare a dare un’opportunità di rappresentanza in Consiglio regionale ad una delle province “piccole” dell’Alto Piemonte; province che sono penalizzate dal sistema di calcolo di attribuzione di seggi in Consiglio regionale. Con la presenza nel listino, se Chiamparino vincerà le elezioni, avrò la possibilità di continuare un lavoro di rappresentanza del mio territorio, cosa che ho sempre cercato di fare come parlamentare fino al 2018».
«Infine, terza ragione: desidero dare il mio contributo nel delineare un orizzonte “Piemonte 2030”: una Regione che può diventare sia uno straordinario laboratorio di innovazione tecnologica e della conoscenza che un’originale esperienza di welfare comunitario; una Regione con la vocazione ad essere un ponte che guarda senza paura all’Europa e al Mondo».
A chi lo accusa di essersi candidato nel listino del presidente per sedersi «in un posto comodo» anziché andare in mezzo al popolo a conquistarsi i voti, Bobba risponde che «fin dall’estate scorsa ho sostenuto, all’interno degli organi del Pd del Piemonte, la necessità di modificare la legge elettorale, cancellando appunto il listino e riequilibrando la rappresentanza a favore delle province piccole (come la nostra) oggi penalizzate dal sistema di calcolo di attribuzione di seggi in Consiglio regionale. Così non è stato, ma nondimeno tale modifica risulta ancor più necessaria. Inoltre tutte le volte che mi sono candidato ho sempre fatto campagna elettorale “in mezzo al popolo”, sia quando ho dovuto conquistare i voti sulla mia persona (elezioni provinciali 2011, elezioni politiche 2018: sconfitto entrambe le volte, ndr) sia quando il Pd mi ha attribuito una posizione di lista con alta probabilità di elezione. E così avrei fatto per questa campagna elettorale anche se non fossi stato scelto per il listino di Chiamparino».
«Non ho mai inteso - conclude Bobba - i diversi incarichi politici che ho ricoperto come una “gratifica”, bensì come l’esercizio responsabile di una funzione di rappresentanza del popolo».
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