Dopo Ivrea è allarme nutrie anche a Mercenasco e Strambino. Il roditore è stato avvistato da più di un abitante nella zona di campagna al confine tra i due comuni. Tanto da far scattare, nel mese di agosto, lamentele e proteste soprattutto tra gli agricoltori. L’Amministrazione Comunale di Mercenasco ha subito preso di petto la situazione. Anche perché aspettare significa favorire la proliferazione, e la nutria è un animale che si riproduce molto velocemente. Presso gli uffici è possibile compilare un questionario per segnalare la presenza dell’animale e gli eventuali danni provocati alle coltivazioni, agli argini e ai terreni in generale. “I dati raccolti - informa il comune - saranno trasmessi, accompagnati da una relazione, alla Città Metropolitana, che potrà provvedere ad interventi di contenimento selettivo. E’ importante che chiunque abbia riscontrato la presenza delle nutrie lo segnali, così da presentare la situazione reale: il numero dei moduli raccolti dimostrerà quanto siano diffuso il problema”. L’sos, quindi, è rivolto agli uffici della ex Provincia, confidando che si attivino in tempi rapidi. “Le nutrie stanno creando diversi danni - spiega il sindaco di Mercenasco Angelo Parri -. Sono stato accompagnato personalmente da alcuni agricoltori ad osservare in che modo questi roditori hanno ridotto i loro campi”. Le nutrie costruiscono le loro gallerie, molto estese, sotto terra, partendo dagli argini dei torrenti e dei rigagnoli, per cui si ravvisano due tipi di danni. In primo luogo rovinano il terreno rendendolo instabile. “E’ addirittura successo - racconta Parri - che un trattore è “affondato” con una ruota, si è ritrovato piegato su un lato. Le nutrie, oltretutto, rendono anche molto fragili le sponde stesse, che franano dentro i corsi d’acqua riempiendo l’alveo e non permettendo più all’acqua di scorrere”. Il secondo problema è dovuto al fatto che le nutrie si cibano dei prodotti dei campi. “Almeno una ventina di coltivatori mi hanno già fermato - prosegue il sindaco -. Per questo ho deciso di raccogliere le loro lamentele su un modulo predisposto, che stiamo distribuendo tra la popolazione. Recapiteremo tutto alla Città Metropolitana, all’ufficio predisposto, perché venga organizzato un contenimento selettivo. In questo modo non saranno diramate singole segnalazioni ma cercheremo di far sentire la voce della collettività. Consegnerà la relazione entro la metà di settembre”. La Città Metropolitana, in sostanza, dovrebbe preoccuparsi di dar la “caccia” ai roditori che qui non trovano alcun nemico naturale. Anzi. La zona paludosa, nei pressi del lavatoio, è un habitat fantastico per loro e il numero è diventato davvero ingente. Alla stregua dei cinghiali, per intenderci, che per contenerne la proliferazione bisogna puntualmente organizzare le battute.
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