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19 Novembre 2014 - 17:25
Fabio Lavagno
"La richiesta di annullamento di tutte le condanne rispetto ai primi due gradi del processo Eternit compiuta oggi in Cassazione dal Procuratore Generale Iacoviello, rappresenta uno schiaffo ai famigliari e alle vittime dell'amianto. Umilia la storia di una lunga battaglia sindacale, politica e civile partita da Casale Monferrato e portata avanti per decenni": così il deputato del Pd Fabio Lavagno sulla richiesta avanzata oggi in Cassazione al maxiprocesso Eternit.
"Lo stesso procuratore Iacoviello, dichiarando che tra giustizia e diritto sceglie il secondo, rischia di rendere vano il carattere innovatore delle sentenze precedenti che prevedevano il disastro ambientale permanente" ha aggiunto Lavagno.
Una richiesta "sconcertante", l'auspicio è che la Corte non la accolga: in questi termini la Cgil definisce la richiesta avanzata oggi al maxiprocesso Eternit dal pg della Cassazione. "Il Procuratore Generale ha chiesto l'annullamento della sentenza di appello che aveva condannato i proprietari e responsabili aziendali - precisa la Cgil nazionale, che ha diffuso una nota -. Le motivazioni adottate dal Procuratore sconcertano e rischiano di scatenare effetti ben oltre i territori coinvolti". "Si è sostenuto l'annullamento in quanto i fatti risalirebbero agli anni '70 e quindi prescrivibili - continua la Cgil -. Si ricorda a questo proposito che le sentenze di primo grado e di appello avevano stabilito che si trattava di 'disastro ambientale doloso permanente' e che le cause sono tutt'ora vive ed operanti e continueranno a determinare effetti disastrosi per le persone coinvolte". "L'auspicio quindi - conclude la Cgil - è che la Corte non accolga tale richiesta, i lavoratori e i cittadini continueranno comunque a richiedere giustizia".
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