Paola Bolognino presidente della Pro Loco parla della Fera Dij Coj
La Fera Dij Coj segna l’arrivo dell’autunno e misura la temperatura del commercio. Accade ogni anno, dal 1848. Ma negli ultimi vent’anni, la “fera freida” ha preso un’accelerazione importante. Merito di tante persone, ma soprattutto di un impegno da parte della Pro Loco e della città di Settimo che ha scommesso su questo momento. Non è soltanto una sagra paesana, ma è un appuntamento in cui il lavoro misura la realtà attuale. E infatti, anche quest’anno, accade il miracolo: i protagonisti saranno i giovani agricoltori. Ce ne saranno tanti, tutti radunati nell’area di via Castiglione insieme alle scuole. Una sfilata di nuove energie, per ritrovare un mestiere che appartiene all’essenza dell’uomo e della sua vita. La conferma e il consolidamento della partecipazione dei giovani agricoltori riempie d’orgoglio, con una buona dose di stupore, anche la presidente della Pro loco, Paola Bolognino. “La Fera Dij Coj è sempre più giovane – dice il timoniere dell’associazione turistica di Settimo – e questo ci fa ben sperare per il futuro. Gli agricoltori che scommettono sulle proprie forze sono spesso poco più di ragazzi. Sono pieni di entusiasmo. Ecco perché la Fera non sarà mai uguale finchè ci saranno questi giovani protagonisti”. I numeri fanno impressione: gli espositori saranno oltre 304, la maggior parte di questi saranno impegnati nelle giornate di sabato 16 e domenica 17. “Per la Fera Dij Coj diventano tutti matti – commenta sorridendo Paola Bolognino – ancora oggi, nella giornata di lunedì 11, sono arrivate delle telefonate alla sede della Pro Loco per chiederci un posto. Ma ormai non possiamo davvero includere nessun altro. Siamo al completo già da alcune settimane”. Alle polemiche, la presidente della Pro Loco non risponde: “Saranno giorni intensi, in cui saremo impegnati praticamente dall’alba fino a notte fonda – commenta – . Penso alla stanchezza che proveremo al termine di questi due giorni”. Star dietro a tutti non sarà facile. Gli espositori son tanti: alcuni arrivano anche dalla Toscana. “E questo significa che la Fera funziona – conclude Bolognino - . Se le persone decidono di affrontare lunghi viaggi pur di partecipare alla fiera, significa che siamo sulla strada giusta”. Nell’area destinata alla Vecchia Fattoria, mancheranno un po’ di allestimenti floreali ma, in compenso, sono stati aumentati gli animali da cortile, comprese galline e oche. Per la felicità dei bambini che potranno rivivere le antiche virtù della campagna, al centro della città.
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