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Favria
20 Luglio 2023 - 13:46
Il pilone votivo della Chiarabaglia.
La sua storia, un legame di devozione cristiana e di appartenenza al territorio. Nel territorio di Favria, i piloni votivi sono una testimonianza del forte sentimento religioso delle popolazioni favriesi. In massima parte sono di privati, ogni famiglia che riteneva di aver ricevuto una grazia, costruiva o faceva costruire e poi decorare con pitture e dediche al santo che si voleva ringraziare.
Sono stati costruiti sia all’interno delle borgate, vicini alla casa della famiglia committente sia sui sentieri più frequentati o nei punti di incrocio di percorsi diversi. La gente si fermava, e, a volte, ancora oggi si ferma, a pregare e a posare un fiore di campo. In primavera, tali piloni erano meta di processioni propiziatrici, chiamate rogazioni. Molte di questi piloni, infatti, ebbero, in origine la funzione di adempiere ai voti fatti in seguito a grazie ricevute. Il pilone di cui voglio parlare si trova in Borgata Chiarabaglia, appartiene da generazioni alla famiglia di mia moglie, fatto edificare verso la metà dell’Ottocento, Anche se da alcuni documenti potrebbe portare la datazione ad inizio Ottocento.
Il committente fece edificare il pilone mettendo i Santi Protettori dei suoi tre figli maschi: Bartolomeo, Lorenzo e Giuseppe, nomi che dai documenti in mano alla famiglia Tarizzo si trovano con frequenza in tutte le generazioni a partire dal 1785. Già restaurato nel 1904 dalle famiglie dei (Bottini) Batitin- Eredi Tarizzo. Il tipo di costruzione e la qualità e quantità degli affreschi lo rendono tra i più interessanti tra quelli del territorio favriese. Il manufatto è in mattoni pieni, presenta una forma quadrangolare, su tre lati ha tre nicchie, la principale guarda la vecchia strada che tracciava nell’ottocento il bosco della Favriasca e le altre due ai lati, lasciando vuota e liscia la facciata che oggi è rivolta verso le retrostanti case.
Mi aveva raccontato mio suocero che rappresentava a Nord S. Bartolomeo, S.Lorenzo e nel riquadro inferiore è rappresentato L’Inferno, ad Ovest S. Giuseppe, Gesù Crocifisso; a est l’affresco è fortemente deteriorato ed illeggibile. La base restaurata nel 2010 presenta delle pietre ai lati per preservane la stabilità.
La particolarità del pilone della famiglia Tarizzo è che sotto le tre facciate affrescate, purtroppo oggi in cattivo stato per gli eventi atmosferici subiti, in basso vi sono altre tre piccole nicchie in cui purtroppo i dipinti sono svaniti con il tempo. Mercoledì 19 luglio il pilone recentemente riparato dalla ditta FD Costruzioni titolare Franco Diaco, che con la moglie Ilenia Scandale hanno chiesto al parroco Sabia don Gianni una S. Messa serale che ha riunito la Comunità della Chiarabaglia intorno al Pilone, come elemento di appartenenza.
Durante la S. Messa pensavo a quante persone sono passate sulla vecchia strada, quanti contadini, viandanti e bambini abbiano ammirato i dipinti e si siano soffermati a pregare e a lasciare un fiore a questa testimonianza di fede che è anche divenuta con i secoli simbolo di appartenenza al territorio in cui si vive, le nostre comuni radici, resta una delle sensazioni che donano benessere al nostro animo.
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