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29 Ottobre 2015 - 16:56
National Day Uruguay
Più di 450 mila visitatori, un padiglione - per la prima volta costruito dal Paese - nel quale convivevano armonicamente radici culturali e hi-tech, energie alternative e produzione agrointelligente, un pubblico attratto da un originale "percorso dei sensi", dal fuoco della "parrilla" che diffonde il profumo della "migliore carne del mondo", il colore e il ritmo del tango, del candombe e del pop futurista di Jorge Drexler: così descrive il successo del padiglione uruguaiano a Expo Milano Antonio Carambula, responsabile di Uruguay XXI, l'ente di promozione internazionale del piccolo paese sudamericano. "Nel raccogliere la sfida della Expo sapevamo che i temi scelti per l'appuntamento di Milano - l'alimentazione e l'energia - erano fatti apposta per il nostro Paese, per i valori che rappresentano il nostro brand", spiega Carambula, sottolineando che "su queste questioni abbiamo molto da dire e proporre: l'Uruguay, per esempio, ha scommesso a favore della produzione di alimenti affidabili e naturali, con un forte appoggio tecnologico per garantire la tracciabilità e la sostenibilità dei prodotti". Per Carambula "questo era il messaggio che volevamo trasmettere: che produrre alimenti sicuri ed affidabili è possibile e necessario, e che l'Uruguay è un punto di riferimento regionale e mondiale in queste tematiche".
"Siamo convinti di aver centrato i nostri obbiettivi: la Expo è risultata uno strumento straordinario per posizionare il nostro brand-paese a livello globale, aiutandoci ad essere conosciuti e riconosciuti nei media del mondo intero, e contribuendo alla crescita della nostra riputazione, in base a quelli che abbiamo scelto come i nostri valori: qualità del cibo, qualità delle istituzioni, qualità della vita", sottolinea il responsabile uruguaiano.
Ormai nulla esiste se non esiste anche online, e anche il successo del padiglione dell'Uruguay alla Expo Milano ha avuto la sua dimensione web: la comunità Facebook creata ad hoc per l'occasione, infatti, ha raggiunto il Top Five delle iniziative lanciate sui social network dai 140 Paesi che hanno partecipato all'appuntamento milanese, contando inoltre con un alto tasso di interazione con i "visitatori di Internet".
"La gente si è sentita convocata, e ha deciso di partecipare. E' così che abbiamo creato una delle comunità virtuali più grandi e soprattutto la più partecipativa", ha spiegato Antonio Carambula, responsabile di Uruguay XXI, l'ente di promozione nazionale che si è occupato del padiglione "celeste" alla Expo Milano.
Carambula ha sottolineato che oltre 38 mila aderenti alla comunità di Facebook rappresentano "un risultato che ci ha dato molta allegria, perché vuol dire che ci sono tante persone che si sono identificate con quello che abbiamo fatto vedere del nostro Paese all'Italia e al mondo: la crescita della vita, la produzione agro intelligente e le energie rinnovabile, l'equità, la qualità istituzionale e la qualità di vita della gente".
"Questo dimostra che non solo gli uruguaiani siamo orgogliosi dei successi del nostro paese, e per questo vogliamo farglieli vedere al mondo, ma anche che chi non ci conosce molto è interessato a saperne di più, sentendosi in qualche modo affascinato dalla nostra proposta", ha aggiunto Carambula.
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